"Forza Alex, hai il carattere per vincere anche questa battaglia"

Christian Giagnoni, quattro volte primo nel Giro d'Italia: "Ogni giorno in allenamento rischiamo la vita. Le ciclabili? Sarebbe una strage"

Zanardi e Giagnoni al Giro d'Italia del 2018

Zanardi e Giagnoni al Giro d'Italia del 2018

Prato, 20 giugno 2020 - "Alex, sei il nostro trascinatore. Metticela tutta per vincere anche questa gara, la più importante delle tantissime che hai combattuto nella tua vita".  

Christian Giagnoni, 45 anni, pratese, già fra i migliori hockeysti su pista d'Italia è oggi uno dei più forti handkers italiani. Compagno di Alex Zanardi con la maglia azzurra in eventi internazionali e suo avversario nelle gare interne. Giagnoni si laureò  campione d'Italia nel 2003, come capitano del Prato Hockey 54. Il 23 dicembre 2010 un grave incidente in scooter lo ha reso disabile. Dopo aver provato numerose discipline, si è realizzato nell'handbike, vincendo per quattro anni consecutivi (dal 2016 al 2019) il Giro d'Italia.

Il campione pratese Christian Giagnoni vincitore di 4 Giri d'Italia
Il campione pratese Christian Giagnoni vincitore di 4 Giri d'Italia

Al di là della dinamica dell'incidente di Siena, praticare handbike è sempre così pericoloso?

"L'incidente di Alex è accaduto in un ambito protetto, una staffetta per contribuirte alla ripresa dopo il lockdown. Saranno le indagini a far luce. Al di là delle manifestazioni uifficiali,  Il problema costante   sono gli allenamenti".

Perché?

"Ci alleniamo da soli. Sappiamo quando si esce di casa ma non se riusciremo a tornare. E' una disciplina che si svolge in condizioni di pericolo e non potrebbe essere altrimenti".

Perché?

"L'handbiker corre schiacciato a terra, la sua sagoma è difficilmente visibile, benché segnalata da una bandierina sostenuita da un'antenna e dotata di luci. Ma in estate di giorno le luci non si vedono. Pensiamo a quanti ciclisti su bici traduizionali vengono  falciati bnché più visibili di noi".

Non potreste utilzzare le piste ciclabili?

"Le piste ciclabili sono affollate da podisti, pedoni, cani, passeggini, carrozzine. Se le percorressimo a 35 km orari si rischierebbe la strage ogni giorno. Si ribalterebbe il problema sicurezza . Ora lottiamo per migliorare quella passiva. Se corressimo sulle ciclabili dovremmo assicurare un livello di sicurezza attiva che non siamo in grado di garantire".

Chi è Alex Zanardi, per voi handbikers?

"Il trascinatore del movimento, il direttore d'orchestra. Grazie alla sua notorietà ha portato tantissima attenzione sulla disciplina, che oltre ad essere un'attività sportiva è per prima cosa un segnale di speranza e di vita per chi si sia trovato improvvisamente a fare i conti con la disabilità. Alex è insieme il nostro passato e il nostro futuro".   

In che senso? 

"E' stato lui a lanciare l'handbike, a renderlo noto. E' lui che attrae investimenti, sperimentazione, ricerca di nuovi materiali, in grado di rendere più veloci e sicuri  i nostri mezzi.  Ad aprire nuove strade per il domani. Per il bene di tutti".

Vincerà anche questa battaglia?   

"Bastasse il suo carattere, vincerebbe senza alcun dubbio". 

Piero Ceccatelli