"Il virus? Speriamo non contagi gli affari economici"

Marco Wong (Lista Biffoni) teme effetti negativi. "La Sars provocò una crisi profonda con riflessi sul lavoro e sulla borsa"

Marco Wong sui banchi del consiglio comunale di Prato

Marco Wong sui banchi del consiglio comunale di Prato

PRATO, 21 GEN - Più che a livello sanitario al momento a destare preoccupazione sono soprattutto i possibili "contagì economici" che il virus simile alla Sars scoperto in Cina potrebbe creare. È la sensazione che si avverte nella comunità cinese di Prato, la più numerosa d'Italia dove secondo l'Istat si contano 26mila cinesi residenti nella città laniera. Ai quali si aggiungono almeno diecimila non residenti che vivono nel territorio. A riferirlo è Marco Wong, cittadino italiano di origini cinesi, consigliere comunale di Prato della lista civica Per Biffoni, secondo cui la memoria degli effetti che la Sars provocò sull'economia tra i cinesi d'Italia è ancora viva. «Del virus si parla nella comunità cinese di Prato - spiega -, soprattutto a livello sociale. Suscita un po' di preoccupazione non tanto per il rischio di contagio, quanto per il fatto che si possa scatenare una paura collettiva» con riflessi sull'economia, «come successe in occasione della Sars quando moltissimi esercizi commerciali cinesi conobbero una crisi profonda e tanti dovettero anche cambiare lavoro. Un esempio sono gli effetti che la vicenda ha già avuto sulla borsa». "Questa comunque sembra una situazione diversa da quella della Sars - aggiunge - anche perché le autorità cinesi, forse facendo tesoro della passata esperienza, sembra si siano mosse con maggiore puntualità, prendendo misure precauzionali in anticipo rispetto a quanto avvenuto in passato". Inoltre - aggiunge - "la città di Wuhan è abbastanza distante dalla zona di Wenzhou, il luogo da dove provengono gran parte dei cinesi residenti in Italia. Ci sono due ore di aereo di distanza, c'è praticamente un'Italia di mezzo".