Accoltellò tre vigili, è incapace di intendere: assolto

Gli agenti stavano eseguendo un Tso quando l'uomo li aggredì in strada con un coltello

Polizia municipale

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Prato, 16 maggio 2018 - Assolto perché «incapace di intendere e volere». Si è chiuso così il processo in rito abbreviato che ha visto alla sbarra un cinquantenne pratese, difeso dagli avvocati Fulvia Boni e Paola Beconi, che nel settembre del 2016 ferì tre agenti della polizia municipale in via Cava mentre stavano eseguendo un accertamento sanitario obbligatorio in vista di un vero e proprio Tso. Un episodio piuttosto violento che ha portato a processo l’uomo, affetto da anni da problemi psichici, con la pesante accusa di tentato omicidio. Le due perizie disposte dal giudice, Alberto Lippini, hanno stabilito, senza ombra di dubbio, che l’uomo è affetto da vizio di mente e, quindi, non è imputabile. Anche il pm Francesco Sottosanti, alla luce delle perizie, ha chiesto l’assoluzione. Richiesta che è stata accolta e confermata dal gup Lippini. La vicenda fu piuttosto violenta soprattutto perché avvenne di fronte a diversi testimoni e vicini di casa che si erano lamentati nella notte precedente all’aggressione, per il comportamento molesto del cinquantenne.

L’uomo si barricò in casa quando vide alla porta quattro uomini in divisa. Alzò la radio a tutto volume e cominciò a inveire contro i vigili inviati nella sua abitazione, in via Cava a San Giusto, per eseguire un Tso. Dopo un’ora gli agenti riuscirono a farlo uscire di casa ma l’uomo aveva con sé un coltello da cucina con cui ferì tre agenti, una vigilessa all’addome, gli altri due uomini alle mani e alle braccia. L’aggressione avvenne in strada tanto che i residenti videro la colluttazione tra i vigili e il cinquantenne. Fu un quarto agente a bloccarlo impedendogli di combinare danni ben peggiori.

Il cinquantenne venne arrestato a causa delle coltellate che aveva inferto alla donna: l’aveva presa all’addome, una parte vitale. Motivo per cui si è arrivati a giudizio con la pesante accusa di tentato omicidio. Ieri la vicenda si è chiusa con l’assoluzione nonostante i feriti si fossero costituiti parte civile. L’uomo adesso sta seguendo un percorso terapeutico di recupero e le sue condizioni sembrano migliorate.