Via Strozzi non intende arrendersi "Rivedere la viabilità del quartiere"

Il no del Comune a ogni ipotesi di modifica della pista ciclabile non ferma i firmatari della petizione. Al centro anche i posti auto e la ‘pensilina gigante’. L’assessore Leoni: "Siamo pronti all’ascolto"

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Residenti e commercianti di via Strozzi non gettano la spugna. Il no del Comune a ogni ipotesi di modificare la pista ciclabile che porta fino in centro storico non ferma l’azione dei rappresentanti degli oltre trecento firmatari della petizione. Questi ultimi continuano a chiedere una riorganizzazione della viabilità nel quartiere (stiamo parlando del tratto conclusivo di via Strozzi, quello più prossimo a piazza Ciardi) e promettono battaglia a settembre quando ci sarà l’audizione in commissione comunale Mobilità.

"Leggo che i tecnici del Comune parlano di soli due posti auto persi col nuovo assetto della strada – commenta Gianluca Barni, commerciante di via Strozzi –. Posso solo rispondere che mi viene da ridere. Qui in zona ne sono stati persi fra i dieci e i quindici. Poi è chiaro, se fra i nuovi posteggi ci mettiamo anche quelli in via Orti del Pero a due chilometri di distanza dal nostro porticato commerciale, allora forse dal Comune hanno ragione, ma sono fuori dal mondo perché non si rendono conto che nessuno mai farà a piedi tutto quel tragitto per venire in negozio". I firmatari della petizione poi mettono al centro delle accuse la maxi pensilina dell’autobus, che dal Comune è stata ritenuta intoccabile, perché "solo così si può garantire una piena accessibilità a tutta l’utenza".

"A noi ci sembra una risposta assurda – attacca Barni -. Su quella pensilina ci può atterrare un elicottero. Nessuno si permetterebbe mai di negare un diritto a qualcuno, però qui si esagera. Anche perché con una pensilina così grande, si negano i diritti degli automobilisti: di fatto il carico e scarico non esistono più, e ogni volta che un furgone o un camioncino si fermano nel mezzo di strada si paralizza il traffico per minuti e minuti, mettendo in coda anche autobus e mezzi di soccorso. E’ una cosa assurda".

La terza richiesta dei firmatari della petizione riguarda infine la polizia municipale. Commercianti e residenti chiedono infatti una maggiore presenza di agenti per controllare la sosta selvaggia, verificare gli abusi nell’utilizzo degli stalli degli invalidi e tenere sotto controllo anche la situazione dello spaccio di droga. "Ci vuole più attenzione alla zona, altrimenti diventa il caos – conclude Barni -. Inoltre il Comune si potrebbe attivare per recuperare dieci posti auto nello spazio privato davanti alla banca. Noi non ci arrendiamo e porteremo avanti con tenacia le nostre richieste e convinzioni".

Critico anche Claudio Belgiorno, capogruppo di Fratelli d’Italia, uno dei promotori della petizione, la prima a Prato con un documento per autenticare la validità della firma. "E’ incredibile dire di no su tutta la linea a oltre 300 cittadini – accusa -. La posizione del Comune è inaccettabile, tanto vale che dicano alla cittadinanza che le petizioni sono inutili e non facciano perdere tempo alle persone. Quella è una zona con tanti problemi che il Comune continua a ignorare".

A replicare sul tema è l’assessore comunale Flora Leoni. "Noi ascolteremo volentieri i firmatari della petizione per capire se ci sono margini di dialogo – dice –. In quell’area in passato abbiamo già dato varie risposte. Certo, se si tratta di rivedere la pista ciclabile allora è chiaro che non si può fare. Ma sull’ascolto siamo completamente disponibili – chiude l’assessore Leoni – e se ci sono dei margini di dialogo daremo risposta".

Stefano De Biase