REDAZIONE PRATO

Vecchia Prato: storie e ricordi I dipinti in mostra

Massai, 87 anni, espone nello Spazio Valentini. Dal tessile alla pittura, una passione di famiglia

Ventisette quadri che cercano di trasportare lo spettatore nei primi decenni del secolo scorso. Rievocando scene di vita quotidiana, fra una piazza Mercatale frenetica caratterizzata dal mercato e dal passaggio di barroccini e altre zone del centro con le pratesi intente a lavorare al telaio fuori casa, nelle sere d’estate. E’ l’obiettivo della mostra ospitata nello Spazio Valentini di via Ricasoli e visitabile gratuitamente dalle 17 alle 20 sino al 17 giugno. Ad esporre è Fabrizio Giampaolo Massai, ottantasettenne appassionato d’arte che in passato, come principale attività, è stato impegnato nella promozione all’estero dei prodotti tessili pratesi. "Dipingo da quando ero adolescente – racconta –, ma è una passione di famiglia alla quale ho potuto dedicarmi interamente al raggiungimento della pensione. Da quel momento ho dedicato anche diversi anni nel campo sociale ad insegnare disegno e pittura ai ragazzi diversamente abili del Girasole. Ho ereditato la manualità da mio nonno paterno Brunetto Massai, considerato maestro d’arte. Molti suoi lavori sono conservati alla Confartigianato, a cavallo tra gli ultimi anni dell‘800 e i primi del ‘900 aveva una bottega in piazza Mercatale dove in maniera artistica foggiava il rame. Fu lui ad esempio a cesellare i sostegni che supportavano la fontana di piazza della Stazione - ricorda –, prelevati dai tedeschi in ritirata durante la Seconda Guerra Mondiale".

Attraverso il pennello, Massai ha quindi voluto ridare vita su tela a scorci della città che fu, oggi difficilmente riconoscibile. Traendo ispirazioni sia dai propri ricordi di bambino, da foto lasciate da suo padre e perfino da Facebook. "Mi è capitato anche di trovare fotografie in bianco e nero risalenti ad oltre un secolo fa, postate da qualcuno nei vari gruppi sui social network – conclude –– talvolta ne ho preso spunto per qualche quadro". Massai è anche nipote dell’industriale Giuseppe Valaperti, che oltre un secolo fa impiantò in via Bologna una delle fabbriche più floride nella produzione del tessuto. Largo Valaperti, a lui intitolato, ricorda proprio l’ex-fabbrica. La mostra è un salto visivo ed immaginifico nel passato, nella vecchia Prato, per l’appunto.