L’esperto: variante Delta, i numeri crescono. "E’ partita un’altra ondata e avanza veloce"

Il fisico Roberto Spighi lavora all’unità di crisi contro il Covid. "Saperlo in anticipo è un vantaggio: fondamentali le protezioni"

In coda per il test covid

In coda per il test covid

Prato, 14 luglio 2021 - I numeri non mentono: la terza ondata arriverà. Nel segno della variante Delta. È solo una questione di tempo. I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) che da oltre 17 mesi studiano l’andamento della pandemia dal punto di vista matematico, non hanno dubbi sull’immediato futuro: la variate Delta - al momento si sono registrati 8 casi in città - arriverà anche in Toscana e anche a Prato. Non si tratta di un brutto presagio, ma del risultato di una ricerca puntuale, basata su dati scientifici.

"In realtà l’ondata sta già dando i primi segni. Vederla guardando i positivi giornalieri è molto difficile perché i numeri sono ancora bassi, ma ci sono strumenti che possono mostrare la nuova ondata in anticipo", spiega Roberto Spighi, pratese, membro del comitato di crisi che dal mese di marzo 2020 analizza l’andamento della pandemia. L’analisi si basa su un metodo ampiamente utilizzato in statistica detto dei ’residui’ che permette di vedere subito se sta succedendo qualcosa di inatteso, come appunto l’arrivo di una nuova ondata.

"Purtroppo i grafici mostrano che già da diversi giorni si stanno verificando delle variazioni al normale andamento del virus. E se a breve non cambierà niente, come è molto probabile, significa che siamo all’inizio della terza ondata. Al momento è troppo presto per predirne l’entità, ma una cosa è sicura: sta partendo".

Non è il momento di spaventarsi, ma di mettere in atto tutte le contromisure necessarie a sbarrare il più possibile la strada alla diffusione del Covid. "Al momento l’innalzamento maggiore si registra nelle regioni del nord. La Toscana e Prato non fanno eccezione e anche qui si nota che da pochissimi giorni qualcosa sta partendo, in modo lento, ma sta variando l’andamento della curva".

Si tratta di informazioni preziose, secondo Spighi, che non vanno prese sotto gamba per non trovarsi di fronte ad un altro autunno nero con un boom di contagi e ricoveri: "È importante essere consapevoli di cosa sta accadendo perché in questo momento ci sentiamo salvi e le misure restrittive sono sempre più leggere, mentre dobbiamo ancora proteggerci", dice. "Ritengo utilissimo avere un indicatore che evidenzi un’ondata pandemica appena inizia, in modo da prendere eventuali contromisure in tempi brevi".

Il grafico redatto dall’Istituto di Fisica Nucleare mostra una situazione sotto controllo fino a pochi giorni fa, poi il cosiddetto ’residuo’ ha iniziato a crescere allontanandosi dalla curva prevista. "Ormai sono alcuni giorni che i punti si allontanano dalle attese, quindi non si può più parlare di una fluttuazione statistica, ma di un andamento sistematico", spiega il fisico.

"Rispetto a luglio dell’anno scorso, la ripartenza sembra essere più rapida e inoltre inizia da un più alto numero di positivi giornalieri, circa 1000 contro 100 a livello italiano. Va sottolineato che ad un aumento dei contagi potrebbe non seguire un aumento altrettanto importante di ricoveri e di decessi grazie alla maggiore protezione offerta dai vaccini, ma la guardia non va abbassata proprio ora".

Silvia Bini