Schierato il battaglione dei medici anti Covid. "Vacciniamo gli anziani, nessuno ha paura"

Siamo entrati al centro Pegaso nel giorno in cui è partita la campagna riservata agli over 80. C’era anche una donna di 101 anni

Medici al Centro Pegaso (foto Attalmi)

Medici al Centro Pegaso (foto Attalmi)

Prato, 24 febbraio 2021 - Arrivano puntuali al Pegaso 2 in via Galcianese accompagnati dai figli o dai nipoti, trasportati dai mezzi dei servizi sociali delle associazioni oppure quando va bene sono marito e moglie a braccetto. Varcano la soglia dell’ex Creaf consapevoli che da lì usciranno più forti, dopo che i medici di famiglia che salutano con ampi sorrisi avranno somministrato loro la prima dose di vaccino. E’ iniziata ieri alle 14,30 la campagna anti Covid destinata agli ultraottantenni.

Un centinaio di medici di famiglia ha deciso di eseguire le vaccinazioni all’ex Creaf perché considerato luogo sicuro sia per i propri assistiti (c’è anche una stanza di emergenza con due letti) sia per gli stessi professionisti certi di lavorare in un ambiente adatto. Le vaccinazioni agli anziani avvengono al piano terra, come deciso dalla direttrice dell’ospedale, Daniela Matarrese e da Lorena Paganelli (Società della Salute) con la Fimmg Prato. Le dosi sono trasportate fino a qui dalla farmacia dell’ospedale e conservate nel frigo in dotazione alla struttura. Il calendario di ieri prevedeva 21 medici in azione nei due turni dalle 14,30 alle 18,30. Tre di loro hanno dovuto rimandare per impegni: alla fine i 18 dottori hanno somministrato le dosi a 108 pazienti. Fra le primissime che hanno ricevuto il siero dalla dottoressa Maria Paola Mannori c’è Iole Guarducci, 101 anni e tre mesi, assidua lettrice de La Nazione. "Sono contenta - commenta Iole - non ho sentito dolore".

"Essere qui oggi è una grande emozione - dice la dottoressa - Sono partita da Iole, che è la mia assistita più anziana". Ma ci sono ancora alcuni aspetti da mettere a punto con medici che lamentano difficoltà sul fuzionamento della piattaforma regionale di prenotazioni. "Qualcuno di noi ha avuto problemi ed è rimasto indietro nella prenotazione degli appuntamenti - dice il dottor Giancarlo Calamai - Io inizio dalla mia assistita di 92 anni". Il nodo è comunque sempre lo stesso: la scarsità dei vaccini. "Speriamo che ne arrivino presto altri - dice la dottoressa Tiziana Baroncelli, che fra i suoi pazienti ha 110 ultraottantenni - Nessuno dei nostri anziani ha avuto paura visto che sono allenati con le vaccinazioni antinfluenzali. C’è chi sostiene che la situazione attuale sia più grave di quella dei tempi della guerra, perché si combatte con un nemico invisibile. Uno dei problemi è la gestione delle scuole: solo io ho cinque insegnanti positive...". Per ogni medico fra prime dosi e richiami ci vorranno circa due mesi e mezzo, a meno che le dosi non vengano raddoppiate. "I nostri pazienti sono ansiosi di sapere quando sarà il loro turno - racconta il dottor Benjamin Latella, che assiste circa 80 anziani - Noi siamo pronti a vaccinare, ora ci vogliono le dosi". "Ringraziamo l’Asl e i colleghi che si sono dati da fare per allestire lo spazio - aggiunge la dottoressa Cristina Meoni - Sarebbe stato più comodo fare tutto nell’ambulatorio. Vediamo cosa succederà nel futuro e speriamo in maggiori forniture di dosi". Una prima giornata con qualche incoveniente, come ha sottolineato Rosanna Sciumbata, medico e consigliera comunale del gruppo Biffoni sindaco.

«In un primo momento si temeva che non ci fossero le dosi sufficienti per vaccinare tutti i convocati, poi la situazione è stata sistemata". E punta il dito contro una piattaforma regionale per le prenotazioni non proprio agevole: "Abbiamo riscontrato molte rigidità da parte della Regione, che sabato mattina non ha voluto riaprire le agende. Altro problema è quello dei kit per i vaccinali, sui quali non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali: alla fine li abbiamo recuperati grazie all’impegno delle farmacie". Sciumbata ha presentato tre interrogazioni sui vaccini anti Covidche saranno discusse in consiglio comunale.