Unire Montemurlo e la Valbisenzio? "Strada da 9 km con due gallerie"

Presentato lo studio preliminare per bypassare la "325" alleggerendo il traffico. "Non è più un sogno"

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E’arrivato sulle scrivanie dei sindaci della Vallata lo studio preliminare della via di collegamento fra la Val di Bisenzio e Montemurlo, 9 chilometri e mezzo di strada dalle caratteristiche di viabilità extraurbana con due gallerie e un viadotto per un costo stimato di 100 milioni di euro. "E’ uno studio preliminare – spiega Federico Mazzoni della Barili & Mazzoni Associati, che insieme a l’ingegner Patrizio Puggelli di Edilprogetti hanno avuto la commessa da parte dei promotori, i Comuni della Val di Bisenzio –, non uno studio di fattibilità: quest’ultimo è un qualcosa di molto più approfondito, regolato dalla legge. Noi abbiamo solo dimostrato che il collegamento è tecnicamente fattibile". Un sogno, la via alternativa alla Sr325, coltivato fin dalla notte dei tempi, richiesto o annunciato dalla politica, di qualsiasi colore, a tutte le tornate elettorali e protagonista di studi, sondaggi e ricerche fin dagli anni ’70 quando si cominciò a capire che la vecchia "Strada maestra" – divenuta carrozzabile con l’Unità d’Italia – era inadeguata per allargare gli orizzonti economici di una Vallata che da questo punto di vista non è mai stata autonoma, legata con un cordone ombelicale indissolubile con i servizi e le attività della piana. Mai prima d’ora però si era arrivati così vicini alla prima pietra: le ipotesi di aprire verso il Mugello col traforo della Calvana o quella di fare una seconda strada sul fiume, sopraelevata, sono rimaste tali, sogni in un cassetto, in quanto nessuno studio di fattibilità e neanche un preliminare ha mai raggiunto nessuna scrivania. "L’ipotesi che abbiamo presentato agli amministratori della Vallata è preliminare - spiega Patrizio Puggelli –, ed è stata realizzata per iniziare un percorso di visibilità tecnica. Siamo agli inizi di qualsiasi percorso tecnico: certo è che l’elaborato rappresenta una fattibilità tecnica di un collegamento fra la 325 e la Montalese, in un punto dov’è possibile raccordare le due strade".

Lo studio realizzato dagli ingegneri è corredato da una relazione, dove, insieme ad un’analisi dei collegamenti, sia stradali che ferroviari, si spiegano le finalità del lavoro: la scelta di andare verso Montemurlo, dove negli ultimi anni si è concentrata l’industria pratese, non è un caso, secondo i relatori, bensì una scelta di carattere economico nell’ottica del rapporto spesa-beneficio. "Perché non è stato preso in considerazione il collegamento con Barberino e l’A1? – spiega ancora Mazzoni – Ben venga un collegamento del genere, è auspicabile, ma al momento la maggiore necessità è di riunire il distretto tessile. Una strada verso Montemurlo è strategica dal punto di vista industriale, visto che in pochi casi esce un prodotto finito dalla Val di Bisenzio, quello che viene dalla Vallata va a completare la lavorazione verso il distretto tessile pratese. Anche nell’ottica della ricerca di un eventuale finanziamento, questa scelta avrebbe più risposte, agevolerebbe i pendolari e incentiverebbe il turismo". Una strada a servizio delle industrie e degli artigiani, quindi, che prevede due gallerie di 500 e 700 metri, una sede di 10.5 metri – con due corsie di 3.75 metri e due fasce laterali di 1.5 metri per le emergenze – un viadotto di 500 metri e una pendenza massima del 10% che sarà presentata stasera alle categorie economiche, con un video realizzato dai tecnici dei due studi. Nel progetto preliminare la partenza è fissata alla rotonda di Gabolana, l’arrivo in via Scarpettini. "E’ tutto ancora da vedere – dichiara Primo Bosi, sindaco di Vaiano, comune direttamente interessato in quanto il tracciato partirebbe da lì -, siamo ancora nella fase del ’punto zero’. Si tratta solo di un inizio: ancora non è stato fatto nessuno studio geologico o paesaggistico. L’importante è che adesso sappiamo che si può fare. I prossimi passaggi? L’incontro con le categorie economiche e quello con Simone Calamai, visto che la cosa riguarda anche Montemurlo e non solo, è questione di tutta la Provincia".

Claudia Iozzelli