Una Sinfonia per l’Ucraina. In piazza Duomo

Lunedì sera l’atteso concerto della Camerata. Un programma dedicato a Čajkovskij, perché la musica sa unire e non ha confini

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Musica per tutti in piazza Duomo lunedì sera dalle 21.15 con la Camerata per un concerto da non perdere. Una Sinfonia per l’Ucraina è il titolo della serata, nel corso della quale la nostra orchestra diretta da Christopher Franklin eseguirà un repertorio speciale, con brani di Piotr Ilijč Čajkovskij: la prima scena del secondo atto de Il Lago dei cigni, la Sinfonia n. 2 in do minore op. 17 "Piccola Russia", Panorama da La bella addormentata nel bosco, Polonaise e Valzer da Evgenij Onegin. A qualcuno potrà sembrare bizzarro che un concerto dedicato all’Ucraina stretta nella morsa violenta della guerra abbia per protagonista il più celebre fra i compositori russi, Čajkovskij. La scelta è invece tutt’altro che provocatoria. La Seconda Sinfonia di Čajkovskij è infatti nota con l’appellativo apocrifo "Piccola Russia", espressione che in altri tempi indicava proprio l’Ucraina. Questo luminoso capolavoro utilizza infatti ben tre temi cavati da altrettanti canti popolari di quella nazione, in particolare nel fascinoso inizio affidato al corno che poi serve da materiale principale per tutto il primo movimento, quindi nella parte centrale del secondo movimento, e infine nel solenne e festoso finale, trasfigurazione sinfonica della canzone ucraina "La gru", curiosamente assai simile al celebre tema che corona, sfolgorante di luce, "La grande porta di Kiev" nei Quadri di una esposizione di Modest Musorgskij, composti due anni dopo questo capolavoro sinfonico giovanile di Čajkovskij. Ciò che le vicende feroci della storia ha diviso, la musica riesce a riunire nella sua superiore concordia - "deine Zauber binden wieder was die Mode streng geteilt", come canta Beethoven nella Nona Sinfonia. L’armonia di individualità tanto diverse quanto diversi sono i suoni e la possibilità di risolvere in consonanza le più dure dissonanze sono l’emblema di pace che la musica innalza contro lo strazio della guerra.

Per questo la Camerata sceglie di interpretare la musica che una grande anima russa ha ornato di melodie del popolo ucraino. In un momento storico in cui da più parti si affaccia la tendenza sinistra a una "cancel culture", Prato con la sua Orchestra afferma vigorosamente che l’Arte non si cancella e che non ha confini. L’ingresso al concerto è libero fino a esaurimento dei posti. Si consiglia di arrivare in anticipo ai varchi che prevedono i controlli di routine.