"Un dramma tremendo e inaccettabile"

I due sindaci ieri mattina si sono recati in fabbrica per parlare con i dipendenti dopo i licenziamenti di massa decisi dalla multinazionale

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"È un dramma occupazionale tremendo, fra l’altro con tempi e modi inaccettabili". Ieri mattina il sindaco Matteo Biffoni ha portato la solidarietà di Prato ai 422 lavoratori della Gkn e a quelli dell’indotto che vivono sulle commesse della fabbrica di semiassi per auto: il fondo inglese che possiede l’azienda ne ha annunciato con una mail la chiusura senza condizioni (ovvero senza ammortizzatori sociali) con il contemporaneo licenziamento di tutti i dipendenti. E ieri anche Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano, ha portato la solidarietà del suo Comune ai dipedenti Gkn.

I lavoratori, molti anche pratesi, sono in presidio fisso da quando senza alcun preavviso è stato avviata la procedura di licenziamento collettivo. "Quanto sta accadendo è inaccettabile, ne ho parlato con i dipendenti presenti stamattina (ieri, ndr) e anche con i sindacati confederali, ed è bene che il governo intervenga immediatamente, come ha già annunciato il ministro Orlando - ha sottolineato il sindaco Biffoni -. Quanto è accaduto è inaccettabile nei modi e nei tempi, ma c’è di più. Se queste dovessero essere le prime conseguenze dello sblocco dei licenziamenti, sarebbe necessario riconfigurare subito la norma. E poi dobbiamo interrogarci seriamente sulla politica industriale del nostro Paese, perché attrarre investimenti è fondamentale, ma la stessa importanza la rivestono le garanzie nelle relazioni industriali e nel rispetto dei diritti dei lavoratori".

E la prima domenica all’interno della fabbrica è stata vissuta dai lavoratori in presidio permanente tra tensioni con i bodyguard al tifo collettivo per l’Italia (in Inghilterra ha sede il fondo finanziario proprietario della Gkn, un motivo in più pe ri lavoratori licenziati in un amen per sostenere gli azzurri...). La giornata è iniziata con qualche tensione, subito stemperata, vista la presenza di alcuni bodyguard, "sconosciuti addetti alla sicurezza, tutti vestiti di nero e palestrati, gli stessi - o comunque della stessa agenzia - che erano qua anche venerdì mattina quando è arrivata la notizia dei licenziamenti" raccontano alcuni lavoratori. L’intenzione dei vigilantes, probabilmente, era di far uscire tutti dalla fabbrica - un centinaio di persone in quel momento - o comunque di ‘agitare’ gli animi degli operai. Ma la presenza e la mediazione degli agenti della Digos e del Comune di Campi Bisenzio con l’assessore alla sicurezza Riccardo Nucciotti, ha ristabilito l’ordine tanto che alla fine sono stati gli addetti alla sicurezza a spostarsi fuori dai cancelli dello stabilimento di viale Fratelli Cervi.

Dopo il pranzo tutti insieme - curato dal circolo de Il Rosi - nel pomeriggio nuova assemblea dei lavoratori che hanno deciso di farsi trovare pronti per riprendere il lavoro già da oggi: gli operai del turno delle 6 entreranno regolarmente in fabbrica e si recheranno alle loro mansioni.