Anche il tribunale è smart. Ora udienze in streaming

Processi rinviati a dopo il 15 aprile. Organico ridotto all’osso. I giudici fanno udienze con le webcam. Gratteri: " Un disastro considerando gli arretrati"

Il presidente Gratteri (foto Attalmi)

Il presidente Gratteri (foto Attalmi)

Prato, 22 marzo 2020 - Resta solo un piccolo presidio per le urgenze e le pratiche indifferibili. Anche il palazzo di Giustizia si è svuotato con l’ondata delle restrizioni imposte dal governo dovute all’epidemia da Covid-19. Corridoi e aule vuoti, uffici deserti, fascette per delimitare l’accesso nelle stanze e mantenere la distanza di sicurezza. "Abbiamo applicato il decreto mantenendo solo quelle attività che devono essere garantite, quelle indifferibili – ha spiegato il presidente del tribunale Francesco Gratteri che ha firmato un nuovo provvedimento con le regole da seguire per l’accesso al palazzo di giustizia – In questo fine settimana stiamo facendo fare la sanificazione dei locali. Il personale è ridotto all’osso e in molti svolgono il ’lavoro agile’. Le convalide, le direttissime e gli atti urgenti vengono comunque fatti grazie a un sistema in streaming che per ora sta funzionando".

Un nuovo modo di fare giustizia che si adatta ai tempi e che vede i giudici confrontarsi con imputati e avvocati tramite una webcam. "Per le udienze che non possono essere rinviate – aggiunge Gratteri – usiamo l’aula più grande, la Galli Alessandrini, dove solitamente vengono fatti i processi collegiali. In questo modo riusciamo a far rispettare le distanze di sicurezza".

La mole di lavoro è immensa, soprattutto per le cancellerie che devono giorno dopo giorno mandare le notifiche con il rinvio del processi e le nuove date. "Anche in questo caso ci viene incontro la tecnologia – prosegue il presidente del tribunale – Per quegli imputati che hanno il difensore di fiducia il procedimento è più facile: mandiamo una pec al legale e siamo sicuri, per quelli che hanno la difesa d’ufficio inviamo la notifica alla residenza. E’ una procedura più macchinosa".

Cancellieri e amministrativi lavorano da casa, per quanto possibile, e per recarsi negli uffici è bene prendere un appuntamento, come ricorda il provvedimento firmato da Gratteri e appeso all’ingresso del palazzo di piazzale Falcone e Borsellino. "Anche nel settore civile manteniamo le urgenze. Ad esempio, per le decisioni sugli alimenti o l’affidamento dei figli i legali presentano le memorie scritte, mentre i giudici fanno camera di consiglio via webcam". Ci si adatta a tutto e si trova una soluzione a tutto. E’ chiaro che la situazione mette in ginocchio un tribunale già oberato di lavoro e costretto a fare i conti – già a cose normali – con un arretrato pazzesco. "E’ un disastro – conclude Gratteri – I processi che stiamo rinviando per l’emergenza virus che impone il blocco delle attività fino al 15 aprile dovranno essere recuperati in seguito andando a intasare un sistema già saturo. Per non parlare del problema dell’ organico insufficiente da anni. La situazione è drammatica".

Resiste anche la procura dove le presenze si riducono a pochissime persone, cinque-sei al giorno, fra cui il procuratore Giuseppe Nicolosi. "Per ora ci siamo io e il pm di turno, oltre a un altro di appoggio – dice Nicolosi – L’attività è garantita anche se ridimensionata. Tutti gli altri lavorano da casa con lo smart working. Gli uffici sono aperti per gli atti urgenti e le denunce. Sicuramente è meglio presentarsi su appuntamento". Il palazzo è spettrale e deserto. Come le strade della città.

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