
Una domenica a passeggio, ma a testa bassa e con gli occhi attenti a individuare qualsiasi oggetto piccolo, smussato e di colore nero che si trovi sul terreno. Così l’hanno passata gli oltre 50 volontari che hanno partecipato alle ricerche della meteorite caduta la notte del primo di ottobre e avvistata dalle telecamere della rete di sorveglianza Prisma. Ad accompagnarli, anche ieri, il direttore del Museo di scienze planetarie Marco Morelli e Giovanni Pratesi, del dipartimento di scienze della terra dell’università di Firenze, insieme al ricercatore Tiberio Cuppone e a seguirli anche le telecamere del Tg1 w di SkyTg24. Per ora nessuna traccia dell’inafferrabile meteorite, ma nessuno si perde d’animo. Sabato e domenica prossimi si ricomincia, sempre con l’aiuto dei gruppi astrofili di Montelupo, Prato e San Marcello ed anche con l’apporto prezioso dell’associazione nazionale Sos Metal Detector. Il direttore Luciano Diletti si è offerto di mandare una squadra di volontari della Toscana per cercare di individuare oggetti contenenti metallo. "Non è detto che la meteorite che cerchiamo sia ferrosa, alcune non contengono affatto metalli – spiegano Morelli e Pratesi – ma come è sempre stato ribadito l’aiuto di tutti è prezioso. I volontari riprenderanno le ricerche battendo palmo a palmo le frazioni La Ferruccia, Sant’Antonio, Vignole, Olmi, Valenzatico, Case Ferretti fino a Lucciano, ma ognuno può controllare intorno casa".
Intanto al Museo di scienze planetarie cominciano ad arrivare segnalazioni e foto di ritrovamenti, anche completamente fuori dalla zona di probabile caduta. Qualcuno ha chiamato da Pistoia, qualcuno da Figline di Prato e una telefonata è arrivata addirittura dalla Basilicata.