Prato, "Turni di lavoro di 12 ore". Azienda italiana nel mirino

La denuncia di tre operai e dei Sì Cobas: picchetto davanti alla ritorcitura. "Pronti a portare la manifestazione anche di fronte alle ditte committenti"

I lavoratori iscritti al Si Cobas in sciopero all’ingresso della ritorcitura. Foto Attalmi

I lavoratori iscritti al Si Cobas in sciopero all’ingresso della ritorcitura. Foto Attalmi

Prato, 27 settembre 2022 - Lavoratori in sciopero davanti ai cancelli della ritorcitura Duemila a Oste di Montemurlo. A indire lo sciopero di quattro ore è stato il sindacato Si Cobas che si è presentato a fianco di tre giovani operai pachistani. Obiettivo della manifestazione, andata in scena ieri mattina a partire dalle 8, era quello di chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori e del contratto di lavoro per i tre operai. "I lavoratori – afferma Francesca Ciuffi del Si Cobas coordinamento Prato Firenze – denunciano turni di lavoro massacranti anche di dieci-dodici ore al giorno a dispetto del fatto che quegli operai siano titolari di contratti a tempo determinato e part time di 4 ore. Un impiego errato per cui anche i contributi per l’effettiva manodopera prestata non vengono versati. Ci sono stati segnalati l’uso di lavoro a nero e grigio e la mancata corresponsione delle malattie e delle ferie".

Ad animare il piccolo presidio i tipi slogan risuonati già tante volte per le strade e davanti alle fabbriche del Macrolotto pratese. Stavolta con una novità: "Sono atteggiamenti che in genere troviamo in aziende con proprietari stranieri, stavolta invece siamo di fronte ad una ditta gestita da imprenditori italiani e che fra l’altro è fornitrice di alcune fra le più importanti e storiche aziende del distretto tessile. Lo prendiamo come un segnale preoccupante", aggiunge Ciuffi.

"La paga si aggira intorno alle 5 euro l’ora, ma facciamo turni di dieci-dodici ore al giorno, talvolta anche il sabato. C’è chi ha lavorato anche di notte e chi ha coperto un periodo di prova per 20-25 giorni senza essere retribuito", dicono i tre operai in presidio. I lavoratori in sciopero contestano pure i tempi di pagamento degli stipendi "spesso rateizzati, difficilmente nei tempi dovuti e quindi spesso in ritardo. Dobbiamo ancora riscuotere il mese di agosto, per esempio". Il titolare della ritorcitura Duemila interpellato da La Nazione non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito allo stato di agitazione dei tre dipendenti – in tutto sono una decina – entrati a fare parte dell’organico da circa un anno e assunti con contratti in termine.

"Abbiamo contattato la proprietà – chiosa Ciuffi del Si Cobas – per chiedere un incontro e regolarizzare i contratti a tempo pieno. Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta". E conclude. "Dopo questa prima giornata di sciopero, siamo pronti ad estendere la questione ai committenti perché si assumano parte della responsabilità di quello che succede nelle ditte dei loro fornitori – conclude Ciuffi – Inoltre, la proprietà una volta ricevuta la comunicazione dell’iscrizione al sindacato dei tre operai, ha annunciato che saranno mandati via alla scadenza del contratto".

Sa.Be.