Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, interviene sul tema della Declassata (foto Pressphoto)

Sull’interramento della declassata al Soccorso qualcosa si muove. La commissione tecnica di Valutazione di impatto ambientale, in seno al ministero, ha scritto al Comune di Prato e ad Anas per chiedere integrazioni sul progetto. Nello specifico all’amministrazione comunale è stato chiesto uno storico dell’opera, che possa spiegare perché si sia giunti all’ipotesi di interramento e perché l’opera vada considerata strategica per il territorio. Ad Anas invece sono stati chiesti approfondimenti relativi alla movimentazione delle terre di scavo e alla gestione delle acque. "Come Comune abbiamo già risposto alla richiesta di integrazione – spiega il sindaco Matteo Biffoni -. E lo stesso ha già fatto Anas come mi ha personalmente detto il commissario straordinario Mucilli". Ma cosa significa questa richiesta di integrazioni? "Dalla commissione ministeriale ci hanno spiegato che vogliono portare l’interramento della declassata in discussione in una delle prossime riunioni della commissione tecnica di Via – prosegue Biffoni -. Quindi significa che stiamo per arrivare alla fine del procedimento". Tempistiche specifiche non sono state assicurate dalla commissione ministeriale, ma l’auspicio che la trattazione della Via della declassata al Soccorso e il relativo responso arrivino entro fine anno. Anche perché, come raccontato nei giorni scorsi sulle pagine de La Nazione, il procedimento di Via della declassata è fermo da un anno e mezzo sui tavoli del ministero, paralizzando di fatto un’intera città. Una situazione che ha scatenato un dibattito politico all’interno del centrodestra pratese che ha annunciato una mobilitazione col governo Meloni per sbloccare le cose. Una presa di posizione che però non è andata giù al sindaco Biffoni. "Voglio segnalare all’onorevole Mazzetti di Forza Italia che i documenti sulla declassata in commissione di Via ci sono dal maggio 2021 – dice il primo cittadino -. Quindi si sarebbe potuta muovere anche nella scorsa legislatura, visto che la sua forza politica era al governo. La verità è che abbiamo sempre fatto tutto da soli, senza l’aiuto di nessuno, fatta eccezione per Antonello Giacomelli quando era parlamentare e di Luca Lotti quando era sottosegretario alla presidenza del consiglio". A Biffoni non è piaciuta l’uscita di Mazzetti che ha parlato di sbaglio nella decisione del Comune di cedere la declassata ad Anas. "Senza Anas il progetto non sarebbe mai arrivato in fondo – prosegue il sindaco -. O meglio avremmo dovuto bloccare per anni gli uffici di progettazione del Comune, rinunciando a qualsiasi altro progetto, e soprattutto non avremmo mai potuto finanziare da soli i 43 milioni necessari per l’opera. Non avere mai amministrato una città porta a certi scivoloni, come fatto in questa occasione da Mazzetti". Biffoni va poi all’attacco del commissario provinciale della Lega, Filippo La Grassa che aveva contestato la scelta del Pd di procedere con l’interramento invece di perseguire la strada del viadotto scelta dalla giunta di centrodestra guidata da Cenni. "Si vede da certe esternazioni che La Grassa non vive a Prato – attacca Biffoni -. Sul viadotto non c’era una lira e il suo ‘padre’ politico Filippo Bernocchi è sparito dalla scena politica cittadina. Inoltre non era nemmeno l’idea originaria di Cenni, a cui poi fecero cambiare idea dicendo che l’interramento non era fattibile. Noi vogliamo bene a Prato e lavoriamo nell’interesse della città, La Grassa invece no perché non ci abita e perché sostiene un viadotto che sarebbe stato un disastro su tutta la linea, su cui nemmeno i suoi colleghi di centrodestra erano d’accordo". Stefano De Biase

Cronaca

Sull’interramento della declassata al Soccorso qualcosa si muove. La commissione tecnica di Valutazione di impatto ambientale, in seno al ministero, ha scritto al Comune di Prato e ad Anas per chiedere integrazioni sul progetto. Nello specifico all’amministrazione comunale è stato chiesto uno storico dell’opera, che possa spiegare perché si sia giunti all’ipotesi di interramento e perché l’opera vada considerata strategica per il territorio. Ad Anas invece sono stati chiesti approfondimenti relativi alla movimentazione delle terre di scavo e alla gestione delle acque. "Come Comune abbiamo già risposto alla richiesta di integrazione – spiega il sindaco Matteo Biffoni -. E lo stesso ha già fatto Anas come mi ha personalmente detto il commissario straordinario Mucilli". Ma cosa significa questa richiesta di integrazioni? "Dalla commissione ministeriale ci hanno spiegato che vogliono portare l’interramento della declassata in discussione in una delle prossime riunioni della commissione tecnica di Via – prosegue Biffoni -. Quindi significa che stiamo per arrivare alla fine del procedimento".
Tempistiche specifiche non sono state assicurate dalla commissione ministeriale, ma l’auspicio che la trattazione della Via della declassata al Soccorso e il relativo responso arrivino entro fine anno. Anche perché, come raccontato nei giorni scorsi sulle pagine de La Nazione, il procedimento di Via della declassata è fermo da un anno e mezzo sui tavoli del ministero, paralizzando di fatto un’intera città. Una situazione che ha scatenato un dibattito politico all’interno del centrodestra pratese che ha annunciato una mobilitazione col governo Meloni per sbloccare le cose. Una presa di posizione che però non è andata giù al sindaco Biffoni. "Voglio segnalare all’onorevole Mazzetti di Forza Italia che i documenti sulla declassata in commissione di Via ci sono dal maggio 2021 – dice il primo cittadino -. Quindi si sarebbe potuta muovere anche nella scorsa legislatura, visto che la sua forza politica era al governo. La verità è che abbiamo sempre fatto tutto da soli, senza l’aiuto di nessuno, fatta eccezione per Antonello Giacomelli quando era parlamentare e di Luca Lotti quando era sottosegretario alla presidenza del consiglio". A Biffoni non è piaciuta l’uscita di Mazzetti che ha parlato di sbaglio nella decisione del Comune di cedere la declassata ad Anas. "Senza Anas il progetto non sarebbe mai arrivato in fondo – prosegue il sindaco -. O meglio avremmo dovuto bloccare per anni gli uffici di progettazione del Comune, rinunciando a qualsiasi altro progetto, e soprattutto non avremmo mai potuto finanziare da soli i 43 milioni necessari per l’opera. Non avere mai amministrato una città porta a certi scivoloni, come fatto in questa occasione da Mazzetti". Biffoni va poi all’attacco del commissario provinciale della Lega, Filippo La Grassa che aveva contestato la scelta del Pd di procedere con l’interramento invece di perseguire la strada del viadotto scelta dalla giunta di centrodestra guidata da Cenni. "Si vede da certe esternazioni che La Grassa non vive a Prato – attacca Biffoni -. Sul viadotto non c’era una lira e il suo ‘padre’ politico Filippo Bernocchi è sparito dalla scena politica cittadina. Inoltre non era nemmeno l’idea originaria di Cenni, a cui poi fecero cambiare idea dicendo che l’interramento non era fattibile. Noi vogliamo bene a Prato e lavoriamo nell’interesse della città, La Grassa invece no perché non ci abita e perché sostiene un viadotto che sarebbe stato un disastro su tutta la linea, su cui nemmeno i suoi colleghi di centrodestra erano d’accordo".
Stefano De Biase

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Il sindaco Biffoni: "La fine del procedimento è più vicina". Poi l’attacco a Mazzetti: "Perché non si è mossa prima? Abbiamo fatto tutto da soli"

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