"Troppe disparità, la Tari deve calare"

Confcommercio chiede la revisione. Diminuzioni sensibili, ma cifre alte per alberghi e ristoranti

Raccolta rifiuti

Raccolta rifiuti

Prato, 17 settembre 2019 - «Bene la diminuzione della Tari nel 2019, ma non basta. Serve una profonda revisione. La tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è ancora troppo alta in rapporto alla qualità del servizio offerto e ci sono disparità eccessive fra un territorio e l’altro per le stesse categorie economiche». E’ Confcommercio Prato e Pistoia a riaccendere i riflettori sulla Tari, analizzando i dati emersi da una recente indagine dell’osservatorio tasse locali di Confcommercio Imprese per l’Italia. Se da una parte il nostro territorio risulta in controtendenza rispetto all’andamento nazionale dell’imposta, facendo registrare diminuzioni sensibili in tutta la Provincia (ad eccezione di Vernio, che risulta comunque il Comune con le tariffe più basse, e Poggio a Caiano in alcuni casi) è altrettanto vero che nel Comune di Prato molte categorie economiche, in particolare chi ha superfici espositive, alberghi, ristoranti e macellerie, nel 2018 si sono trovate a pagare le cifre più alte in Toscana.

Il calo medio della tariffa di circa il 6% a Prato (-5% a Vaiano, -3% a Cantagallo e Carmignano, -1,5 % a Montemurlo) e le agevolazioni introdotte per le utenze non domestiche in tutti i Comuni della Provincia - soprattutto l’esenzione della Tari per le superfici dedicate alla produzione di rifiuti speciali all’interno delle aziende - sono utili, ma ancora non sufficienti. «La strada intrapresa con la diminuzione della Tari è quella giusta in un’ottica di sviluppo, ma è necessario intervenire sui punti più critici», afferma Confcommercio. «A fianco di un maggiore impegno per l’evasione, con controlli attenti e sanzioni, resta indispensabile avviare una profonda revisione dell’intero sistema di raccolta e smaltimento che rispetti il principio europeo ‘chi inquina paga’ e tenga conto delle specificità di determinate attività economiche e delle imprese del terziario».

Poi ci sono quelle odiose disparità, anche fra esercizi commerciali molto vicini fra loro, seppur appartenenti a Comuni diversi: a Cantagallo un ristorante paga 24,59 euro al metro quadro contro gli 8,22 euro di un ristorante di Vernio; un bar a Poggio a Caiano paga 19,69 euro al metro quadro a differenza dei 12 euro di Carmignano. Sprattutto, però, si punta il dito contro la qualità complessiva del servizio offerto, che nel comune di Prato secondo OpenCivitas – sito promosso dal dipartimento delle finanze e dalla Sose per determinare i fabbisogni standard delle amministrazioni locali – nel 2018 si è fermato sotto la sufficienza, rimediando un secco 5 come punteggio. «E’ prematuro parlare del prossimo bilancio comunale. Di sicuro non abbiamo intenzione di aumentare la Tari», commenta l’assessore al bilancio, Benedetta Squittieri. «Sarà difficile riuscire a calare ulteriormente le tariffe, dopo il taglio già effettuato. La discussione con Alia, con le categorie economiche e con i cittadini per migliorare, ove possibile, il servizio di raccolta è però sempre aperta».