Tessili, rinnovato il contratto Aumento di 74 euro in due anni

L’ipotesi di accordo siglata dai sindacati riguarda 35mila lavoratori pratesi (400mila in tutta Italia) . Brezzo (Filctem-Cgil): "Abbiamo esteso il nostro protocollo su legalità e sicurezza a livello nazionale"

E’ arrivata l’agognata firma del rinnovo del contratto nazionale di lavoro del tessile abbigliamento, scaduto il 31 marzo 2020. Una svolta, che arriva mentre è ancora in corso l’emergenza sanitaria e il settore tessile-abbigliamento è fra quelli in maggiore sofferenza, che usufruisce ancora della cassa integrazione e conta sul blocco dei licenziamenti. A livello italiano il nuovo contratto, che sarà in vigore fino al 31 marzo 2024, interessa oltre 400.000 lavoratori, impiegati in circa 46.000 imprese. Declinato a livello di distretto pratese interessa circa 35mila addetti.

L’ipotesi di accordo è stata siglata ieri a Milano, come si legge in una nota, dai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le rappresentanze di SMI (Sistema Moda Italia, l’associazione industriale di settore aderente a Confindustria Moda). L’intesa prevede nel periodo un aumento complessivo (TEC) di 74 euro. TEM, l’incremento medio sui minimi (4° livello) sarà di 72 euro suddiviso in tre tranche: 20 euro da aprile 2022; 25 euro da gennaio 2023; 27 euro da aprile 2023.

Per quanto riguarda il welfare sanitario la novità è l’attivazione, con decorrenza dal primo gennaio 2023, di una assicurazione contro la non autosufficienza (LTC) a beneficio di tutti i lavoratori del settore. Tale assicurazione sarà finanziata con un contributo a carico dell’impresa di 2 euro per ogni lavoratore. È stato concordato l’avvio dell’ente bilaterale di settore finanziato con un contributo una tantum a carico delle imprese di 5 euro per ogni lavoratore dipendente.

Sul tema della violenza di genere, le parti firmatarie dell’ipotesi d’accordo si impegnano nella diffusione e nell’applicazione del "Accordo quadro sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro", sottoscritto il 25 gennaio 2016 da Confindustria con Cgil, Cisl, Uil.

"Non è stata una trattativa facile - commenta Massimiliano Brezzo, segretario generale Filctem Cgil Prato-Pistoia - siamo arrivati a questa firma dopo una serie di manifestazioni con le quali in tutta Italia abbiamo espresso il dissenso per le proposte non ricevibili della parte datoriale". Brezzo si dice soddisfatto anche perché l’esperienza del distretto pratese relativamente alla lotta all’illegalità è stata recepita a livello nazionale. "Siamo riusciti a fare un protocollo sulla legalità: le parti si impegnano a lavorare insieme per trovare risposte nel contrasto all’illegalità e al dumping contrattuale, al fine di arginare il fenomeno dei contratti pirata". Un inserimento per il quale Prato ha portato il suo contributo "con il protocollo siglato nel 2017 e che ora siamo riusciti ad allargare a livello nazionale come forma di tutela e di rilancio del settore del tessile-abbigliamento".

Sara Bessi