Teatro Borsi, appello alla città. "Senza aiuti chiuderò"

Griggio lancia un appello alla città. Debiti per 40mila euro, parte la raccolta fondi. E nasce l'idea di una lista civica "culturale" per le prossime elezioni

Daniele Griggio davanti al teatro Borsi

Daniele Griggio davanti al teatro Borsi

Prato, 15 luglio 2018 - Meno di un anno fa dava vita alla sua «meravigliosa follia», ovvero riaprire il cinema teatro Borsi, investendo il massimo impegno per ampliare il palcoscenico, realizzare i camerini e mettere in piedi un cartellone di qualità. Sono stati mesi di passione, ma anche di fatica e sacrifici per Daniele Griggio, che adesso si trova a lanciare un appello alla città per salvare il progetto.

"Garantiremo lo svolgimento della prossima stagione avendo preso impegni con compagnie, sponsor e soci, ma se al 31 maggio 2019 non avremo trovato le dovute sinergie economiche per garantirci un futuro, il Borsi chiuderà i battenti".

Una sorta di aut aut che Griggio motiva così: «Nessun teatro si finanzia con gli incassi, abbiamo pagato parte dei lavori necessari per mettere a norma il teatro sottraendo risorse alla gestione ordinaria e ora non abbiamo più fondi per finire di pagare i lavori né per mandare avanti la gestione. La situazione va sanata prima che inizi la nuova stagione».

I debiti ammontano a 40mila euro e Griggio, in attesa di ricevere i contributi della Fondazione Cariprato e del Comune, promuove la campagna #20euroxilBorsi: «Si tratta di una raccolta fondi nella quale chiediamo 20 euro, tutte le informazioni sono sul nostro sito. Confido nelle persone che hanno a cuore il teatro, basterebbero mille anime buone per sanare tutto».

Non è tipo che si abbatte facilmente, Griggio. Per questo stringe i denti, assicura che i debiti saranno pagati e illustra con orgoglio il programma della nuova stagione: «Mi scuso con le imprese e i privati che da mesi aspettano di essere pagati e li ringrazio per la pazienza che spero continueranno ad avere. Posso solo dire che ognuno di loro avrà quello che deve avere. Dal 2 novembre fino a maggio del 2019 terremo 35 spettacoli tra prosa e poesia, oltre a rappresentazioni di danza e musica».

Il messaggio di Griggio si rivolge a tutta la città ha l’obiettivo di tenere alta la fiamma del teatro: «Sto pensando a una lista per la cultura in vista delle prossime elezioni – svela – L’idea c’è, se qualcuno vuole associarsi è il benvenuto. Vedo questo progetto come una piccola arca di Noè, ma ho paura che gli animali disposti a entrare siano sempre meno». Quanto al Borsi, la speranza è che l’appello non cada nel vuoto. «Se arriveranno le risorse economiche per garantire almeno il 50% del fabbisogno annuale sarò ben felice di festeggiare il centesimo anniversario del teatro e andare avanti, altrimenti pagherò i debiti e chiuderò per sempre».

Alessandro Pistolesi