Tanti applausi per Roberta. Donna che riapriva i teatri

Politeama gremito, mille ricordi ed emozioni per l’anteprima del docufilm. Betti e Trentini: un’impresa per la città e la cultura che è un esempio per il futuro .

Tanti applausi per Roberta. Donna che riapriva i teatri

Tanti applausi per Roberta. Donna che riapriva i teatri

"C’era una volta una donna, una di quelle donne che sono disposte più a dare che a ricevere: la sua storia è una favola dove al posto del castello c’è... un teatro". La "fata buona"di questa favola è Roberta Betti e Drusilla Foer l’ha raccontata venerdì sera sul grande schermo del Politeama mentre veniva proiettato il documusical "La donna che riapriva i teatri", diretto e sceneggiato da Francesco Ranieri Martinotti. Il teatro era pieno di persone, di ricordi, di emozioni, di gratitudine.Prima della proiezione, sul palco Simona Marchini e il regista sono stati intervistati dal giornalista e crtico cinematografico de La Nazione Federico Berti (assente Drusilla Foer per motivi di salute). Hanno raccontato la genesi dell’opera, l’incontro con Roberta Betti ed Elvira Trentini, l’incredibile resistenza di queste due donne coraggiose che hanno fatto della riapertura del Politeama una storia emblematica, un esempio da raccontare e ricordare. Oggi più che mai.

Applausi, risate, commozione in sala mentre scorrono le immagini di Roberta circondata dall’affetto delle ragazze della scuola di musical. Una storia nella storia perché Agnese Gori ed Elena Caliani, all’epoca allieve della scuola Arteinscena, alla fine decideranno di mettere in scena un vero e proprio musical per ripercorrere la storia del teatro: una formula voluta dal regista per parlare alle giovani generazioni intervallando racconti e testimonianze affidate a persone vicine a Roberta (in primis, Lamberto Muggiani) con ricordi della Prato che fu: a un tratto è spuntata anche l’immagine di un giovanissimo Francesco Nuti che canta travestito da fatina per le Pagliette del Buzzi. Non è stato solo un viaggio nel passato: oggi il Politeama Pratese guarda verso il futuro facendo continuare così il sogno di Roberta ed Elvira.

"Questa sera non si proietta solo un film ma un bella storia nel presente e nel futuro" ha detto in apertura la presidente del Politeama Beatrice Magnolfi. Finale in musica con il quartetto d’archi della Camerata strumentale di Prato che si è esibito in tre brani musicali cari a Roberta (l’ultimo da lei composto): il valzer da La vedova allegra, l’Intermezzo di Cavalleria Rusticana e Se fosse che Prato la un ci fosse. Una carezza, come l’ha definita il direttore artistico della nostra orchestra Alberto Batisti, per "La donna che riapriva i teatri". Perché come lei diceva: "Si fa. Ci vuole coraggio, nienre paura...."