Tajani, tour a Prato: 'Può diventare la capitale dell'economia verde'

L'europarlamentare di Forza Italia ha visitato il distretto: 'Bisogna ridurre la burocrazia'

Antonio Tajani durante la sua visita a Prato

Antonio Tajani durante la sua visita a Prato

Prato, 16 novembre 2019 - Un tour per visitare le eccellenze del tessile pratese e per ascoltare gli imprenditori. L’obiettivo è quello di rilanciare con forza Prato come polo centrale in Europa per quanto riguarda l’economia circolare, basandosi appunto sull’unicità e sulle specificità del nostro distretto, da sempre all’avanguardia sui temi del recupero e del riciclo applicati al mondo dei filati e dei tessuti. Per questo l’eurodeputato di Foza Italia, Antonio Tajani, ieri ha fatto una visita in città, prima recandosi a Montemurlo alla Comistra e poi visitando la fabbrica-museo Lucchesi in via Carradori, accompagnato dagli onorevoli Stefano Mugnai e Erika Mazzetti e dai vari rappresentanti locali del partito (Rita Pieri in primis).

«Dobbiamo riportare all’attenzione dell’Europa le eccellenze dei vari territori. In particolare serve una chiara politica industriale a livello nazionale, che non sia affidata soltanto ai singoli imprenditori – ha detto Tajani al termine della visita pratese, che si è conclusa con una cena al Tennis Club Prato -. Chi fa impresa non ha bisogno di soldi e contributi. Deve solo esser messo nelle condizioni di poter fare il suo mestiere nel miglior modo possibile. Questo vuol dire meno burocrazia, giustizia civile più rapida ed efficiente, accesso al credito più agevole, pagamenti immediati da parte delle pubbliche amministrazioni. Ogni settore ha le sue specificità: Prato è capitale del tessile, ma abbiamo altre eccellenze da poter valorizzare in Europa. In particolare per quel che riguarda la green economy, seguendo anche i dettami imposti per il futuro, questo distretto può diventare davvero un esempio trainante per tutti».

Dagli imprenditori che hanno seguito Tajani in visita è emersa invece chiaramente la necessità di provare ad arrivare ad avere regole e regolamenti chiari e condivisi, che siano uguali per tutti, non solo entro i confini europei, ma anche pensando a paesi come Cina e Turchia. «E’ innegabile che c’è ancora molto da fare sulla concorrenza sleale alla quale spesso devono far fronte gli imprenditori italiani – ha sottolineato Tajani -. Chi fa impresa in Italia fa un sacco di sforzi e di sacrifici per essere costantemente aggiornato su una serie di regolamenti molto stringenti, per esempio nel caso di Prato in materia di sostanze chimiche utilizzate per i colori e per la produzione dei tessuti. Non è accettabile che altri paesi non siano soggetti al rispetto di queste norme, che vanno anche nella direzione della tutela dell’ambiente e dei consumatori, immettendo nel nostro mercato prodotti a prezzi ribassati e spesso anche pericolosi, facendo un danno a chi invece le regole le rispetta». Forza Italia, peraltro, sta anche preparando una contromanovra finanziaria a livello nazionale visto che, nella attuale manovra, non sembrano essere previste particolari attenzioni per i distretti locali e per il rilancio delle eccellenze italiane.