Sul Ddl Zan il dialogo non parte nemmeno

In consiglio comunale la maggioranza approva la mozione a favore mentre il centrodestra abbandona la seduta. Il Pd: "Segnale chiaro"

Alla fine è andato tutto come secndo previsioni: il centrodestra in blocco ha lasciato l’aula (o meglio si è disconnesso dalla seduta on line del consiglio comunale), la maggioranza (Pd, lista Biffoni, Italia Viva e Sport per Prato) assieme al Movimento 5 Stelle ha approvato l’ordine del giorno, mentre la consigliera di Demos, Sandra Mugnaioni si è astenuta. Anche a Prato la politica si è divisa sul ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia.

L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza alla fine è stato discusso come ultimo atto del consiglio comunale, suscitando l’indignazione del centrodestra (che dopo mesi ritrova compattezza) e l’abbandono di comune accordo della seduta on line. Un comportamento ampiamente criticato dai consiglieri comunali di maggioranza: "Dal centrodestra è arrivata un’opposizione del tutto strumentale a questo ordine del giorno – commenta il capogruppo del Pd, Marco Sapia – Come maggioranza, invece, abbiamo mandato da Prato un segnale chiaro e netto al legislatore". Secondo i consiglieri di maggioranza "il ddl Zan non introduce nessuna nuova fattispecie di reato, ma amplia il campo di applicazione di quella già esistente. Di fatto, oltre ai motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, adesso si aggiungono anche le discriminazioni fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità". Secondo i consiglieri del gruppo Pd "il ddl Zan costituisce un primo importante passo verso l’uguaglianza sostanziale. Se si decide di dare rilevanza penale ai comportamenti discriminatori, davvero non si comprende perché in base alla religione, razza, ed etnia giustamente sì, e al sesso, identità di genere e disabilità invece no".

A spiegare le motivazioni che hanno portato il centrodestra a disertare la discussione è la capogruppo della Lega, Patrizia Ovattoni. "La maggioranza non ci ascolta e noi non abbiamo intenzione di ascoltare passivamente i loro inutili monologhi" accusa. "A Prato abbiamo problemi più urgenti e importanti da affrontare. La maggioranza invece si è arroccata nel proprio castello con i paraocchi, sventolando le sue bandiere ideologiche e perdendo il contatto con la realtà".

Poi il giudizio sul ddl Zan. "Siamo profondamente contrari a questa legge ideologica e limitante", conclude Ovattoni. "Alcuni concetti ideati per contrastare l’omofobia sono dannosi perché impongono un unico punto di vista sulla realtà, mirano a rieducare e condizionare le persone e proibiscono la libertà di pensiero. E’ praticamente certo il rischio che una legge anti- discriminazione sia essa stessa discriminante".

Sdb