L'associazione dopo l'incendio al furgone: "Grazie Salvini ma facciamo da soli"

Il leader leghista propone un contributo per il nuovo furgone, l’associazione declina l’offerta "per non scatenare un’altra campagna d’odio"

La presidente di Stremao Francesca Squilloni accanto al furgone incendiato (foto Attalmi)

La presidente di Stremao Francesca Squilloni accanto al furgone incendiato (foto Attalmi)

Prato, 20 agosto 2021 - Oltre 5mila euro raccolti per consentire a Stremao di comprare un nuovo furgone. C’è stata una gara di solidarietà fra cittadini e associazioni pratesi per stare vicino alla onlus con sede a Montemurlo, che venerdì notte ha visto andare a fuoco il proprio furgone parcheggiato accanto al deposito di via Labriola. Sulle motivazioni alla base del rogo sono ancora in corso le indagini di carabinieri e vigili del fuoco. Il reparto di polizia giudiziaria del comando di via Paronese ha effettuato un sopralluogo per verificare l’eventuale natura dolosa dell’incendio. Ricordiamo che le telecamere di sicurezza installate da Stremao (nella proprietà ce ne sono ben sei) hanno rilevato la presenza nell’area privata di una persona che dopo un bagliore (molto probabilmente il principio di incendio) si è data alla fuga. Qualora venisse confermata la presenza di inneschi, allora del caso verrebbe informata la procura. Nel frattempo l’area resta sotto sequestro, impedendo all’associazione di potere rimuovere il furgone carbonizzato e riportare la situazione alla normalità.

La presidente di Stremao Francesca Squilloni accanto al furgone incendiato (foto Attalmi)
La presidente di Stremao Francesca Squilloni accanto al furgone incendiato (foto Attalmi)

"Ci auguriamo che le indagini portino alla verità al più presto perché lavorare in queste condizioni e con questo odore di bruciato è un problema - spiega il vicepresidente di Stremao, Mauro De Angelis - Ci sono segni di bruciato anche dentro la sede e diventa complicata pure la consegna dei pacchi". Vista l’assenza del furgone, infatti, l’associazione sta invitando le famiglie in difficoltà a recarsi direttamente in via Labriola per ritirare con le proprie mani i box alimentari. "L’attività nonostante l’incendio e il furto del mese precedente non si è mai fermata - prosegue De Angelis -. Chiaramente a rilento, ma stiamo andando avanti cercando di fare del nostro meglio".

Principale protagonista della gara di solidarietà è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha assicurato una donazione di 4mila euro a Stremao. A questi fondi si aggiungono 1.500 euro di donazioni da parte di privati cittadini. "Il vecchio furgone lo pagammo 5mila euro, quindi come cifra ci siamo - aggiunge il vicepresidente di Stremao -. Il problema adesso è trovare il mezzo adatto: l’altra volta ho impiegato mesi per individuare quello che faceva al caso nostro. Si tratta di una ricerca non banale". Tantissimi in questi giorni gli attestati di solidarietà verso la onlus e le chiamate da parte di istituzioni e politici. Fra queste, oltre ai sindaci Biffoni e Calamai, è giunta pure la telefonata dello stesso leader della Lega, Matteo Salvini. "A battuta gli abbiamo detto che è colpa sua di questa situazione - ironizza De Angelis -. Prima ci ha mandato un messaggino sul cellulare, poi ci ha chiamato, rassicurandoci su una prossima donazione per riacquistare il furgone".

Salvini e la Lega, infatti, dopo una visita elettorale in via Labriola, avevano contribuito con 3mila euro per aiutare Stremao a comprare il furgone poi andato a fuoco. Ma stavolta i vertici dell’associazione pratese vorrebbero rifiutare l’aiuto del Carroccio. "Se ce la facciamo vorremmo farne a meno di questi soldi - conclude De Angelis -. Onestamente ne facciamo volentieri a meno di ripassare dall’inferno dell’altra volta, con offese, minacce e la necessità di staccare il cellulare una settimana per risparmiarmi una valanga di ingiurie. Purtroppo quando si genera odio, poi i risultati sono questi".