Stalking e violenze raddoppiati in un anno

Sono oltre 400 le donne che, in 11 mesi, hanno chiesto aiuto al centro La Nara. In lieve calo solo i maltrattamenti in famiglia

Migration

Quasi 400 donne, in undici mesi, hanno chiesto aiuto al centro antiviolenza "La Nara". E ancora: casi di violenza e stalking raddoppiati nello stesso periodo, complici i mesi del lockdown che hanno amplificato le difficoltà all’interno delle mura domestiche. Sono i dati diffusi ieri in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che è stata ricordata con molti appuntamenti e iniziative (soprattutto on line) nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. Nei dati compare anche un femminicidio. Si tratta dell’omicidio di Claudia Corrieri, la trentottenne uccisa dal convivente a Vaiano che poi si è tolto la vita. In forte aumento ci sono soprattutto gli atti persecutori, secondo i numeri diffusi dalla Questura: si parla di 54 casi di atti persecutori e stalking tra gennaio e settembre di quest’anno contro i 32 dell’anno precedente, 15 di violenza sessuale (contro i 7 dello stesso periodo del 2019).

In calo ci sono solo i reati di maltrattamenti in famiglia che sono stati 51 contro i 67 del 2019. Sono numeri importanti che dimostrano come il tema della violenza sulle donne sia di attualità e, purtroppo, ancora troppo diffuso. Basti pensare che ieri mentre si manifestava a livello mondiale contro le violenze di genere, in Italia, altre due donne sono state uccise.

Anche l’amministrazione comunale pratese ha voluto prendere posizione ieri contro questo fenomeno dilagante attraverso le parole dell’assessore alle Pari opportunità, Ilaria Santi.

"Vorrei dare la parola ai numeri di una piaga che ci affligge da anni e in questo momento di pandemia non è diminuita, che anzi si dimostra ancora più aggressiva – ha detto Santi –. Dall’inizio dell’anno a metà novembre sono 391 le donne, italiane e straniere, a Prato e provincia, che si sono rivolte al centro antiviolenza La Nara, di queste 240 lo hanno fatto per la prima volta mentre 40 sono tornate dopo anni. Numeri che fanno impressione e che non possono e non devono lasciare indifferenti o essere considerati solo un giorno all’anno. Sono ancora più pesanti i dati su violenza fisica, verbale, sul femminicidio, perché quando ci hanno chiesto di stare a casa per la nostra sicurezza, per molte non era così purtroppo: per molte la casa è un luogo pericoloso".

Per contrastare la violenza di genere è necessario agire su più fronti, ricorda l’assessore.

"A Prato c’è una rete importante che da anni lavora con le scuole, con i cittadini, per contrastare questo fenomeno da cui la nostra città non è affatto esente. Questa rete va rinforzata anche per agire sugli uomini maltrattanti. Finché una bambina, una ragazza, una donna avrà paura saremo tutti responsabili".

L.N.