Spesa media di 133 euro a persona per capispalla, maglie e scarpe

La cifra è lontana da quelle pre-Covid e nasconde anche un dato di crisi: meno vendite durante la stagione normale

Giovedì 5 gennaio partono i saldi in tutta la provincia di Prato. Resterà stabile nell’inverno 2023 il numero dei toscani che acquistereranno capi in saldo: 6 su 10, stando allo studio di Confcommercio Toscana sui dati nazionali di Federmoda.

A crescere in maniera decisa sarà invece l’importo medio pro-capite di spesa: 133 euro. Una cifra ancora lontana dai 160 euro del 2020, ultimo inverno pre-Covid, ma pur sempre in aumento rispetto agli ultimi due anni (119 nel 2022 e 115 nel 2021). In totale, il volume d’affari generato in Toscana dalle vendite di fine stagione potrebbe superare i 292milioni di euro, 21 in più dello scorso anno. Un risultato a prima vista positivo, ma che in realtà nasconde un fattore di crisi: si è speso, infatti, meno durante la stagione normale per calzature e abbigliamento, e ora la clintela è pronta a fare acquisti approfittando degli sconti. Tra caro-energia, inflazione in salita, preoccupazione per il futuro, questo ultimo scorcio del 2022 non ha favorito lo shopping nel settore moda. A rallentare le vendite ci si è messo anche il clima, troppo mite e addirittura quasi "estivo" fino a novembre. Allora ecco alcuni consigli per gli acquisti – secondo l’Aduc (Associazione diritti utenti e consumatori): fare un giro per i negozi prima dell’avvio dei saldi nelle vetrine in presenza e online, prendendo nota dei costi dei prodotti, così da confrontarli con i prezzi dei saldi.

Occorre soprattutto fare attenzione a eventuali "sorprese", potrebbe capitare infatti che i prezzi su cui viene applicato lo sconto non siano quelli originari, ma ritoccati in modo che il prezzo "scontato" di vendita è identico o simile a quello non scontato del periodo pre-saldi; inoltre sui cartellini deve essere indicato il prezzo originario con la percentuale di sconto. I capi acquistati, anche in saldo, possono essere cambiati se il commerciante ha esplicitamente comunicato la sua disponibilità a farlo; per quanto riguarda gli acquisti a distanza, vale il diritto di recesso entro 14 giorni dalla ricezione della merce. Le spese di spedizione sono a carico del consumatore. Se la merce è difettosa o non conforme a quanto indicato in etichetta, in pubblicità o nella descrizione del venditore, il consumatore dovrà denunciare il difetto entro 26 mesi dall’acquisto e avrà diritto a riparazione, cambio o resa dei soldi, con le spese di spedizione sono a carico del commerciante.

E.D.