Sito fasullo: la procura apre un fascicolo

E' stato creato per lanciare falsi messaggi sui controlli per screditare la candidata della lista Biffoni Teresa Lin. Si indaga per diffamazione a mezzo stampa

Teresa Lin con la denuncia per il sito fake

Teresa Lin con la denuncia per il sito fake

Prato, 23 maggio 2019 - La procura ha aperto un'inchiesta contro ignoti (per il momento) sulla coda velenosa della campagna elettorale, ovvero sul falso sito creato per screditare la candidata della lista Biffoni Teresa Lin e anche il sindaco uscente. La candidata ieri ha sporto denuncia in questura e ora indaga la polizia postale per risalire a chi ha mezzo online il sito fake.

Il finto sito web è stato registrato in Italia da una società estone ed è stato prontamente rimosso. Conteneva, in cinese, messaggi come 'proteggiamo il modo in cui facciamo affari' oppure 'proteggiamo l'economia insieme a Biffoni, saremo in grado di fermare l'ispezione a sorpresa della nostra azienda, multe irragionevoli'. Messaggi fasulli che si ottengono utilizzando il traduttore di Google. Messaggi che tra l'altro in cinese sono scritti in modo scorretto e che la candidata non ha mai scritto.

Nella denuncia Lin ha evidenziato che il dominio esiste dal 19 maggio e dentro il sito è finito materiale elettorale rubato dalla sua pagina facebook.

La diffusione del materiale ha subito scatenato una bufera inducendo in errore anche gli altri candidati. Garnier, ad esempio, prima ha attaccato i messaggi che sono rimbalzati sul web, poi, una volta accertato che si trattava di fake, ha puntato il dito contro chi ha messo in giro i messaggi. Anche Milone ha corretto un posto pubblicato subito dopo la diffusione dei messaggi, mentre il candidato del centrodestra, Daniele Spada, ieri ha respinto 'ogni insinuazione sul fatto che dietro la vicenda del sito teresalin.itci sarebbero soggetti a noi riconducibili'.

Già, ma chi c'è dietro il sito fake? In base ai primi riscontri emerge un collegamento fra la società estone che ha registrato sito e dominio e un giovane pratese che risulta socio di un'altra società informatica a capitale prevalentemente cinese, amministrata da un imprenditore orientale. Società che potrebbe essere estranea alla vicenda ma il cui sito risulta adesso in manutenzione.

Nel sito fake è finito anche un giovane pratese del tutto estraneo che figurava come responsabile della privacy e c'era un indirizzo al quale abitano persone del tutto ignare. Tra i riferimenti per l'assistenza tecnica c'è invece un indirizzo di Bergamo.