La mamma del 15enne in lacrime. "Mi fidavo, quella donna ci ha tradito"

Lo sfogo "mio figlio era strano, ho insistito e lui ha confessato"

Le indagini della polizia

Le indagini della polizia

Prato, 14 marzo 2019 - Una donna che non nasconde le sue emozioni. E con le emozioni le lacrime. Davanti agli agenti della polizia, mentre ricorda cosa finora ha dovuto sopportare, la mamma del ragazzino improvvisamente diventato padre mostra tutta la propria umanità. Ed il proprio sconfinato dolore. «Mio figlio mi ha svelato poco per volta quanto accaduto fra lui e quella donna. Me l’ha raccontato a pezzettini».

Gli uomini della squadra mobile la assistono con attenzione. Fanno quello che ha chiesto loro la procura: ascoltare le persone informate sui fatti. Persone che conoscono bene l’operatrice socio-sanitaria di 31 anni indagata per atti sessuali su un minore, che all’epoca dei fatti di anni ne aveva 13, almeno secondo l’ipotesi dell’accusa. E così, a sedere davanti al capo della Mobile Gianluca Aurilia, è anche la madre dell’adolescente, diventato padre sette mesi fa, nel corso della relazione intrattenuta con l’amica di famiglia. La donna ha già raccontato questi stessi fatti quando, dopo avere parlato col figlio, ha deciso, pochi giorni fa, di presentare querela contro l’amica a cui lo aveva affidato per alcune ripetizioni di inglese. E da cui, dunque, si sente tradita. Pugnalata alle spalle. «Sì, ci siamo davvero sentiti traditi», ha confessato. Una narrazione non semplice da sostenere, e impregnata di un forte carico di sofferenza. Soprattutto dopo che l’esito positivo del tampone del Dna ha confermato la verità che mai il quindicenne avrebbe voluto ascoltare: il figlio nato nell’agosto 2018 è frutto della sua relazione con l’insegnante di inglese. Guidata dal sesto senso proprio di una madre, la donna, operaia in un’azienda del Pratese, ha iniziato ad incalzare il figlio con domande mirate per sapere cosa nascondesse. Lo vedeva turbato e taciturno e voleva sapere cos’è che non andava. Le sue insistenze, un giorno dopo l’altro, hanno portato a galla la verità che il giovane teneva nascosta. Una verità che parla di una paternità non cercata, ma a lui attribuita dalla stessa operatrice socio-sanitaria.

«Mi ha svelato la verità di quanto accaduto fra lui e quella donna di volta in volta», ha ripetuto in lacrime la madre. Solo quando ha ricostruito tutto quanto era accaduto - la relazione iniziata durante le ripetizioni di inglese e risalente alla primavera 2017, poi i rapporti intimi fino alla gravidanza della trentunenne - la donna ha deciso di rivelare la storia anche al marito. E intanto le indagini proseguono. La procura non ha ancora stabilito quando sarà ascoltato l’adolescente. Il procuratore Giuseppe Nicolosi e i due sostituti Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli stanno prima cercando di mettere assieme tutti i tasselli della delicata vicenda in modo da avere un quadro esatto dell’inchiesta e ascoltarlo una volta soltanto. Quel che è certo è che sarà sentito in modalità protetta, probabilmente con l’assistenza di uno psicologo. E in quella circostanza dovrà raccontare, fra le altre cose, se tutto è iniziato quando lui aveva 13 o 14 anni. La differenza è sottile, ma ai fini dell’inchiesta fa la differenza.

Sa. Be.