Sesso con l'alunno, presto sarà ascoltato anche il marito della 31enne

Resta al fianco della moglie. I magistrati continuano a sentire chi sapeva tutto

Gli avvocati della donna indagata, Mattia Alfano e Massimo Nistri (foto Attalmi)

Gli avvocati della donna indagata, Mattia Alfano e Massimo Nistri (foto Attalmi)

Prato, 16 marzo 2019 - La procura non vuole lasciare niente al caso. E vuole ricostruire il quadro in cui si è sviluppata e consumata la storia fra l’operatrice socio-sanitaria di 31 anni, indagata per atti sessuali su minore, e il suo allievo di ripetizioni private di appena 15 anni. Relazione che, come ha dimostrato e confermato il test del Dna, ha portato ad una gravidanza e alla nascita di un figlio, che oggi ha sette mesi.

Così gli investigatori della Squadra mobile stanno continuando ad ascoltare persone informate sui fatti, fra la cerchia di parenti ed amici della donna. La prima a rendere dichiarazioni spontanee poi sfociate in un interrogatorio è stata proprio la donna. La trentunenne, accompagnata in procura dai suoi avvocati difensori Mattia Alfano e Massimo Nistri, lunedì si è presentata in procura per raccontare la sua versione dei fatti, a seguito della denuncia della famiglia del giovane allievo e alla perquisizione effettuata dalla Squadra mobile nella sua casa.

Fra le persone informate sui fatti che saranno chiamate dagli investigatori presto, come è prevedibile (ma non è stata fissata ancora la data), c’è anche il marito della trentunenne, dal quale la donna ha un figlio di 11 anni. L’uomo è sempre rimasto al fianco della moglie, a partire dalla perquisizione domiciliare, avvenuta una settimana fa. La sua preoccupazione è stata fin dall’inizio di perdere quel figlio, che ha sentito come suo fin dal primo momento. Solo quando la procura avrà raccolto tutti gli elementi significativi e tassello dopo tassello avrà dipinto un quadro più preciso possibile, ascolterà anche il quindicenne. L’obiettivo dei magistrati è di sentire la vittima una sola volta con incidente probatorio e in modalità protetta. E sul futuro del neonato? Fino a che la vicenda non sarà chiarita, è difficile decidere le sorti del piccolo: non è escluso che potrebbe essere il tribunale dei minori a decidere in merito.