Sei cani con un fiuto eccezionale salvano gli alberi dagli insetti killer

Controlli contro il tarlo asiatico nell’area vicina ai giardini di via Baracca: è la prima esperienza in Toscana

La squadra, con i cani che scovano i tarli negli alberi

La squadra, con i cani che scovano i tarli negli alberi

Prato, 22 novembre 2019 - Appartengono a sei razze differenti, ma sono accomunati dal fatto di avere un fiuto eccezionale in grado di capire, grazie ad un addestramento speciale, se la salute di un albero è stata più o meno compromessa dal tarlo asiatico. E’ questa l’ultima frontiera sperimentata dal Comune di Prato nel monitoraggio del verde pubblico. Nei giorni scorsi sono stati condotti alcuni controlli con questa speciale pattuglia di amici a quattro zampe nell’area adiacente ai giardini di via Baracca, dove lo scorso luglio era stato rinvenuto dal servizio fitosanitario regionale un focolaio di tarlo asiatico, che ha portato all’abbattimento di 46 piante.

Il monitoraggio è stato eseguito da personale della Regione, accompagnato, per la prima volta in Toscana, da alcuni di questi cani specificatamente addestrati nell’attività di monitoraggio per individuare il tarlo asiatico. «Svolgiamo operazioni di monitoraggio sia sul verde pubblico, comprese le scuole che rientrano nel raggio interessato, sia sul verde privato», dice Paolo Marseglia, ispettore fitosanitario. «Possiamo intervenire a seguito di una evidenza già presente sull’albero attaccato dal tarlo, quando si presenta il rodimento del legno e spesso è già tardi. Questi cani riescono a riconoscere una pianta malata dall’odore che emana, con ancora la larva all’interno, perciò non visibile.

Questo servizio è usato già in altre regioni italiane come Lombardia e Piemonte ma in Toscana è la prima volta. Siamo quasi al termine del monitoraggio e per adesso non è stata riscontrata nessuna presenza di tarli». I cani che hanno svolto il monitoraggio, di proprietà di un’azienda svizzera che opera in alcune nazioni europee come Germania e Francia, sono sei di diverse razze: Coffè un chesapeake bay retriever, Ivy un catahoula leopard dog, Zoe un pastore belga, Toffee un bloodhound, Edo un chesapeake bay retriever e Frieda, un weimaraner. «Ognuno di loro è addestrato in modo specifico – spiega Carmelo Colletti, il Ceo dell’azienda svizzera –. La reazione al rinvenimento del tarlo cambia a seconda del cane chiamato ad operare. Alcuni di loro hanno una reazione passiva, sedendosi di fianco all’albero, altri invece reagiscono in modo attivo iniziando ad abbaiare. E’ importante per loro che alla parte lavorativa segua sempre quella del gioco». Un ringraziamento per l’attività svolta dalla Regione e per questa iniziativa così innovativa è stato espresso da Cristina Sanzò, assesore alla Città curata. «Da evidenziare il valore assoluto di questi animali, che ancora una volta, con le loro capacità riescono a dare un contributo enorme all’ambiente e all’uomo», afferma l’amministratrice. Nell’area interessata dagli abbattimenti degli alberi sono già state piantate a luglio sette querce rosse e adesso saranno piantati altri alberi, scelti in modo da valorizzare il giardino con le loro fioriture di diverse colori o per l’architettura della chioma. © RIPRODUZIONE RISERVATA