Scuole e istituzioni La strage di Capaci trent’anni dopo

In Comune ieri osservato un minuto di silenzio alle 17,57. Alla scuola Gandhi letture e la piantumazione di un olivo

Il 23 maggio 1992 un’esplosione ferma il tempo. E ieri mattina, per ricordare l’uccisione da parte della mafia del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, sono state diverse le iniziative in città. L’amministrazione comunale ha osservato un minuto di silenzio alle 17.57 in piazza del Comune per commemorare le vittime della strage di Capaci, in risposta all’invito lanciato da una lettera del presidente dell’Anci Antonio Decaro. A suonare il silenzio il giovane Alessandro Guazzelli della Scuola di musica Verdi. "Trenta anni fa la strage di Capaci. Anche chi allora era un bambino ricorda lo sgomento e la rabbia di un intero Paese. L’eredità di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è sempre viva, non passerà mai", ha sottolineato Biffoni. "Le iniziative nelle scuole, le testimonianze, il lavoro quotidiano servono per ricordare un esempio e ribadire quale sia la parte giusta della barricata. Questo è il nostro costante impegno". Tante iniziative anche nelle scuole. In particolare gli alunni dell’Istituto comprensivo Gandhi hanno fermato le lezioni per lasciare spazio ad una riflessione sulla figura del giudice Falcone. Un’iniziativa con la quale i ragazzi si sono fatti testimoni di memoria e affiancati dai loro insegnanti hanno letto alcune riflessioni alla presenza del direttore scolastico Mario Battiato e di personalità istituzionali, come il prefetto Adriana Cogode, il presidente del consiglio comunale Gabriele Alberti, il consigliere comunale e presidente del consiglio di istituto Mirko Lafranceschina e don Luca parroco di Galciana. La colonna sonora della manifestazione "I cento passi" è stata suonata dagli alunni diretti dal professor Gianluigi Catalano, che insieme alla collega Alessandra Muroni ha curato la parte artistica dell’iniziativa. La mattinata, organizzata dalle professoresse Paola Astuti, Barbara Di Mastrorocco, Barbara Semeraro, si è conclusa con la piantumazione dell’olivo della legalità nei giardini dell’Istituto comprensivo.