"La legge la promuove, ma bocciate mia figlia"

Prato, il grido disperato della mamma di una bambina autistica: "La didattica a distanza è stata inutile. Non è pronta per le superiori"

Tiziana Pileggi

Tiziana Pileggi

Prato, 21 maggio 2020 - "Bocciate mia figlia". È l’ultimo disperato grido di aiuto che la mamma di una di ragazzina affetta da una grave forma di autismo rivolge al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Con il decreto del 16 maggio il governo non ha accolto la proposta del Consiglio superiore della pubblica istruzione che chiedeva libertà di valutazione obbligando le scuole, di fatto, a promuovere tutti gli studenti. Una decisione che pesa per mamma Tiziana e le tante famiglie che si trovano nella sua stessa situazione, perché la scuola, come è stata pensata in questi ultimi due mesi, non è andata minimamente incontro alle effettive necessità degli studenti speciali. Ragazzi che non possono godere di nessun beneficio con la didattica a distanza, ma che anzi rischiano solo di regredire.

La figlia di Tiziana Pileggi frequenta la terza media in una scuola di Prato e a settembre dovrebbe entrare in prima superiore, ma non è pronta. La didattica a distanza per i ragazzi affetti da autismo non è praticabile, perché hanno bisogno del contatto e della vicinanza fisica, dell’interazione con l’insegnante che li segue e della quale si fidano. Una promozione in questa situazione sarebbe un danno oltre che una beffa per una ragazza che, priva delle competenze che avrebbe dovuto acquisire quest’anno, dovrebbe recuperarle in un ambiente nuovo e contemporaneamente affrontare l’ingresso in una scuola superiore senza possedere gli strumenti necessari.

«Ci sono le leggi , ma devono esserci anche eccezioni perché le persone non sono tutte uguali. Dal 5 marzo ogni rapporto, ogni relazione per mia figlia si è interrotta, come può affrontare una scuola superiore? – si sfoga mamma Tiziana – Comprendo come l’intento di passare tutti gli studenti sia stato quello di non voler penalizzare nessuno, ma l’esito di una promozione o bocciatura può assumere un diverso significato quando si tratta di ragazzi con una disabilità grave. Mentre per la maggior parte degli studenti la promozione rappresenterà una gratifica per mia figlia equivarrà paradossalmente ad una sostanziale bocciatura. Anche se avanzerà nel percorso scolastico di fatto rimarranno inalterati gli obbiettivi del programma educativo personalizzato che non ha raggiunto, lasciandola sola e ultima tra gli ultimi". © RIPRODUZIONE RISERVATA