Prato, scritte nazifasciste nella sede dell'Anpi

L'atto vandalico arriva nelle ore in cui la città si sta mobilitando contro l'annunciata manifestazione di Forza Nuova, organizzata per il 23 marzo

Svastica nazista all'ingresso della sede Anpi (foto Attalmi)

Svastica nazista all'ingresso della sede Anpi (foto Attalmi)

Prato, 19 marzo 2019 - Una svastica nazista con le scritte 'Dux' e 'Arriviamo' è comparsa nella notte all'ingresso della Casa del Combattente in prossimità di piazza San Marco, a Prato, il locale che ospita il Museo delle memorie di guerra per la pace. Gli autori del gesto, su cui le forze dell'ordine sarebbero già indagando, hanno cancellato dal campanello anche le scritte dell'Anpi e dell'Associazione Combattenti e Reduci che lì hanno la sede.

L'atto vandalico arriva nelle ore in cui la città si sta mobilitando contro l'annunciata manifestazione di Forza Nuova, organizzata per il pomeriggio di sabato 23 marzo, il giorno del centenario della creazione dei Fasci italiani d'azione. In attesa della decisione di Prefettura e Questura sull'autorizzazione a FN, la petizione online 'Fermiamo la manifestazione fascista a Prato', promossa da una sessantina di soggetti tra partiti, associazioni e sindacati, che chiede a questore e prefetto di revocare le autorizzazioni alla manifestazione, è arrivata a circa 15 mila firme.

IL SINDACO BIFFONI - «La nostra città - ha detto il sindaco Matteo Biffoni - non lascia spazio all'odio e rigetta con forza questi gesti antidemocratici. In passato sono state fatte queste scritte contro di me e ho minimizzato derubricandolo al gesto isolato di un idiota. Oggi, in questo contesto invece, sono fortemente preoccupato e come ripeto da 10 giorni chiediamo che non venga autorizzato il corteo di forza nuova che vuole celebrare i 100 anni dei fasci di combattimento anche per il rischio di infiltrazioni come già accaduto in passato in altre città». Appena saputo dell'accaduto questa mattina il sindaco si è diretto alla casa del combattente, per esprimere solidarietà all'Anpi, e successivamente alla sede del partito democratico. «Quanto è accaduto è vergognoso, come trovo violente e gravi le dichiarazioni contro la diocesi rilasciate da forza nuova - ha ripreso il primo cittadino -. Prato è una città democratica che rispetta ogni diversità di vedute, di posizioni politiche, di credo, ma solo nel perimetro dei valori della costituzione. prato non lascia spazio all'odio e alla violenza, alla xenofobia e alla mancanza di rispetto. Non resteremo mai indifferenti davanti a questi episodi, non permetteremo a nessuno di minare i principi fondamentali della nostra comunità». Il sindaco ribadisce la preoccupazione per la manifestazione annunciata da Forza Nuova e in programma sabato 23 marzo. «Ho massima fiducia nella competenza delle istituzioni chiamate a decidere sulla manifestazione - ha concluso Biffoni -, ma continuo a ripetere che la nostra città deve essere tutelata e non può in alcun modo essere messa a rischio da manifestazioni così provocatorie e pericolose per l'ordine pubblico».

Intanto arrivano numerose manifestazioni di solidarietà alla comunità pratese del Pd e all'Anpi, tra queste quella di Simona Bonafè: "Difficile non pensare che si tratti di un gesto riferito alla nostra opposizione e a quella dell'associazione dei partigiani, insieme a tanti altri, contro la manifestazione di Forza Nuova prevista per il 23 marzo proprio a Prato. Mentre esprimiamo la massima solidarietà, chiediamo con ancora più forza alle autorità competenti che la manifestazione del 23 marzo, che si prospetta come una celebrazione del centenario del fascismo, non venga autorizzata: è contro i valori costituzionali e con il gesto di questa notte il clima che si sta creando la rende ancora più inaccettabile". 

"Esprimo tutta la mia solidarietà e quella dell'intera Regione Toscana all'Anpi di Prato e al Pd pratese, le cui sedi nella notte sono state imbrattate da scritte nazifasciste e frasi minacciose. C'era da aspettarselo. La destra eversiva si sta preparando nel peggiore dei modi all'appuntamento di sabato 23 marzo, rispetto al quale è urgente prendere una decisione che vada nella direzione di vietare ogni apologia del fascismo, ogni rievocazione nostalgica, ogni provocazione nei confronti di una città democratica. Ha ragione la curia pratese quando afferma che la città e la sua storia non possono tollerare chi si definisce fascista, xenofobo, sovranista, razzista, violento". Lo dichiara il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. "Cosa altro deve accadere affinché la ragione di uno Stato nato dall'unione delle forze democratiche e antifasciste e fondato sui valori della libertà, prevalga e si affermi senza se e senza ma? Come ho già avuto modo di dire, chiedo che venga vietata qualsiasi celebrazione del centenario del fascismo - aggiunge Rossi - L'Italia dovrebbe fare una volta per tutte i conti con il suo passato. È necessario vietare l'uso e la diffusione di tutti i simboli legati al fascismo e al nazismo, sciogliendo quelle organizzazioni e quei gruppi che si richiamano a quelle tragiche ideologie".

Fanno sentire la loro voce anche Ilaria Bugetti e Nicola Ciolini, consiglieri regionali Pd: "Gesti vigliacchi e inaccettabili, ma la città ha già dimostrato di avere gli anticorpi per non farsi impaurire da coloro che alla luce di farneticanti celebrazioni o nel buio di raid notturni pensano di avvelenare il clima politico. Nell'esprimere la nostra piena solidarietà e vicinanza all'Anpi e al Partito Democratico di Prato, rinnoviamo il nostro appello al prefetto e al Questore di ascoltare le migliaia e migliaia di cittadini pratesi, le forze politiche e sociali, le associazioni cattoliche e diocesane e vietare quindi la manifestazione di Forza Nuova. Prato è una città democratica e antifascista e non permetteremo a nessuno di infangare questi valori".