Scatta l’ora dei saldi, contro il caro-prezzi

"Le persone hanno voglia di concedersi un regalo". Critici i commercianti sulla data: "Ridicolo fare iniziare le svendite invernali il 5 gennaio"

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PRATO

Saldi contro l’inflazione e l’aumento dei prezzi. Lo afferma la Confcommercio di Prato e Pistoia: "Dopo i segnali di ripresa registrati in stagione, nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19, gli ineludibili incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell’inflazione e un’opportunità per i consumatori a caccia dell’affare e per oltre 15 milioni di famiglie italiane desiderose di concedersi un regalo di moda e soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni". Massimo Macchini (Federazione moda Confcommercio) sottolinea: "Il Natale è andato bene, non ci possiamo lamentare e speriamo che anche per i saldi sia lo stesso. La gente ha voglia di farsi un regalo. Anche se il periodo ideale per farli iniziare sarebbe stato verso il 25 gennaio, ora è troppo presto. Le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma per noi commercianti servono per avere liquidità rinunciando ai margini sui prodotti nell’auspicio però che possano aiutare a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno". Durante i saldi invernali, che partiranno domani in tutta la Toscana, ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro in Italia, secondo le stime dell’ufficio studi Confcommercio. "Non saranno saldi di gioia". Con questa frase Lisa Salvatore, presidente di Fismo Confesercenti Prato commenta la stagione dei saldi invernali alle porte. "Sarebbe stato utile posticipare la data per dare un po’ di respiro ai negozi di abbigliamento e calzature – commenta la commerciante di Vaiano – Non si può chiedere ai negozi di moda di dare subito il via ai saldi. Passare subito dalla mancata vendita alla svendita mette in grave difficoltà le imprese, già al limite, tra chiusure e incertezze negli ultimi due anni".

La ricetta sarebbe, dunque, quella di posticiparne l’avvio. "I saldi invernali a nemmeno una settimana dall’inizio dell’anno sono ridicoli, senza contare le alte temperature. E’ dannoso soprattutto per le attività di minori dimensioni. Se si continua su questa strada – prosegue Lisa Salvatore – a farne le spese saranno proprio i piccoli commercianti che, come da noi richiesto da anni, vorrebbero che l’inizio dei saldi decorresse molto più in là nel tempo, per dare il giusto valore al senso delle vendite di fine stagione ed evitare di svendere, sottocosto i prodotti. Così si rischia di veder scomparire la rete dei negozi di vicinato, con gravi conseguenze come lo svuotamento delle città, problemi di sicurezza, perdita di valore degli immobili, perdita della professionalità degli operatori, oltre che della qualità della merce. Invito i consumatori pratesi a ritrovare e a privilegiare per gli acquisti i negozi delle nostre città".

Elena Duranti