Scatta l’operazione 'salva ponti'. Ce ne sono 10 sotto osservazione

Tre in città, il resto in provincia. Patto fra la Regione e gli ingegneri

Edoardo Cosenza, Patrizio Puggelli, Paolo Spinelli  e Piergiorgio Malerba

Edoardo Cosenza, Patrizio Puggelli, Paolo Spinelli e Piergiorgio Malerba

Prato, 30 novembre 2018 - Dieci ponti della nostra Provincia finiranno sotto la lente di ingrandimento della Regione, che li controllerà nei prossimi mesi con l’aiuto esperto dell’Ordine degli ingegneri. Nei giorni scorsi è stato infatti firmato un protocollo tra la Regione e la Federazione Regionale Ingegneri proprio per aumentare le verifiche di sicurezza sui ponti e sui viadotti di competenza regionale e provinciale. Un accordo che nasce sulla scia dei tragici fatti avvenuti lo scorso agosto a Genova e su precisa indicazione del governo a tutti gli enti territoriali.

Nei fatti verranno create delle squadre apposite, composte da due ingengeri e da un tecnico della Regione, che si incaricheranno di effettuare i sopralluoghi sui vari ponti indicati dall’ente stesso come quelli a pericolosità presunta più elevata e di compilare apposite schede per permettere poi di stialre una specie di graduatoria degli interventi da effettuare in ordine di gravità e di necessità impellente. In totale sono 164, a livello regionale, ma soltanto dieci, appunto, si trovano nel nostro territorio e fra l’altro sono tutti classificati come ponti «a ordine di priorità medio».

Nel dettaglio tre si trovano nel Comune di Vernio: due lungo la Sr 325 tra San Quirico e Montepiano, uno sulla strada provinciale 2 tra Luicciana e Cantagallo. Un altro poi è praticamente al confine tra Cantagallo e Sambuca Pistoiese. Nel Comune di Prato sono invece tre i ponti che saranno interessati dai sopralluoghi degli ingegneri: tutti e tre si trovano a poca distanza fra loro, lungo la strada provinciale 7 tra Iolo e le Caserane. Sul versante delle colline medicee ci sono altri tre ponti finiti nel mirino della Regione: quello più celebre è il ponte al Mulino, che in pratica fa da confine fra Prato e Poggio a Caiano, lungo la provinciale 8, e che è già stato interessato da alcuen precise limitazioni del traffico per evitare carichi di stress eccessivi. Gli altri due sono entrambi nel Comune di Carmignano, il primo fra Comeana e Castelletti, il secondo quasi al confine con Signa.

Questo accordo è stato presentato ieri durante il convegno «Ponti che fare?», organizzato dall’ordine degli ingegneri di Prato alla Camera di Commercio. Un convegno dove sono intervenuti, dopo un minuto di silenzio osservato in memoria delle vittime in Liguria, relatori d’eccezione, quali il professor Malerba del Politecnico di Milano, consulente della procura di Genova per il crollo del ponte Morandi, il professor Edoardo Cosenza dell’università Federico II di Napoli, il professor Pietro Croce dell’università di Pisa, membro della commissione esperta di supporto alle decisioni per l’emergenza legata al crollo del ponte Morandi.