"Sanità e sociale divisi, Giani ha sbagliato"

Biancalani, presidente della conferenza dei 72 sindaci dell’Asl Centro, contro la scelta di affidare le deleghe a due assessori diversi

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Le nomine della nuova giunta regionale portano scompiglio in uno dei settori più delicati dell’amministrazione: gli ambiti del sociale e del sanitario, che alla fine, dopo un percorso durato una decina di anni e dopo l’approvazione di un piano regionale socio-sanitario, tornano ad essere divisi. Se fino a poche settimane fa la delega sanitaria e sociale era nelle mani di un unico assessore regionale (Stefania Saccardi, oggi vicepresidente regionale), la scelta del neo governatore Eugenio Giani è andata verso un ’divorzio’ fra i due settori. Infatti, la delega della sanità è andata a Simone Bezzini mentre quella del sociale a Serena Spinelli: una decisione che ha lasciato disorientati i sindaci afferenti all’Asl Toscana Centro e le Società della salute toscane nate anche sulla scorta di questa unificazione che portato una gestione semplificata delle persone.

"L’unificazione di questi due ambiti è arrivato a seguito di un ragionamento avviato agli inizi del 2000 - afferma Luigi Biancalani, presidente della conferenza dei sindaci, 72 in tutto, dell’Asl Centro - strutture che unificano i settori sanitario e sociale. I vantaggi sono legati è al fatto che la gestione del paziente, anziano o disabile, è unica. Nell’ultima legislatura la Regione aveva unificato le deleghe nelle mani dell’assessore Saccardi. E adesso, cosa succede dopo che il presidente Giani ha diviso le competenze, affidandole ad assessori differenti? Per la Conferenza dei sindaci dell’Asl Centro è un arretramento rispetto a quanto conquistato negli ultimi anni". Una contrarietà a tale operazione che la Conferenza dei 72 sindaci aveva manifestato in una lettera indirizzata al presidente Giani in vista della composizione della giunta e firmata da Biancalani come presidente. Nella missiva si invitava invitare Giani "a mantenere unite le deleghe del sociale e della sanità in un unico assessorato regionale. Dividere queste due funzione costituirebbe un arretramento per la Regione sull’integrazione socio-sanitaria che persegue lo scopo di mettere al centro il cittadino ed i suoi bisogni".

Una manovra che secondo Biancalani porterebbe "ad un indebolimento del sistema". Lettera che "purtroppo è rimasta senza alcuna risposta fino a che non abbiamo visto con le nomine che è stato fatto il contrario di quanto chiesto dai sindaci - chiosa Biancalani -. La nostra preoccupazione è che questa divisione delle deleghe può portare indietro su un percorso di integrazione che si è fatto negli anni passati. Non so se i due assessori potranno trovare una modalità di coordinarsi per non smembrare una integrazione raggiunta dopo anni di lavoro. Chiediamo un incontro al presidente Giani insieme ai due assessori per individuare quale sarà l’orientamento che intendono dare alla sanità e al sociale".

Sara Bessi