"Sanità, anni di sperperi pagati dai cittadini"

Caos sull’emergenza 118, duro attacco di Cocci e Betti (centrodestra). "Qui più tagli che altrove e il Pd pratese non difende i territori"

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"Anni di sperperi nella sanità Toscana, a partire dal buco del Asl di Massa, aggravati dalla situazione Covid, si stanno riversando come una valanga sulle capacità di dare servizi ai cittadini soprattutto nei comuni non capoluogo. L’alzata di scudi dei sindaci di Vaiano e di Montemurlo

dimostra l’incapacità di incidere del Pd pratese sulle decisioni regionali". Parole molto dure quelle dei consiglieri provinciali di centrodestra Tommaso Cocci ed Eva Betti, dopo i tagli annunciati sull’emergenza 118 nei comuni di Vaiano e Montemurlo. "Ci risulta che la provincia di Prato stia subendo una riduzione nel sistema del soccorso più incisiva rispetto al territorio fiorentino", aggiungono.

Alle voci di Cocci e Betti, si unisocno anche quelle di Alessandro Logli e Antonino Angelica, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia in Vallata. "La Valle del Bisenzio esce ancora più penalizzata da questa riorganizzazione – affermano –. Il Comune di Vaiano non avrà più il medico nelle 12 ore diurne, rimanendo solo le ambulanze con il personale volontario. Questo fatto comporta una contrazione del presidio sanitario su una zona demograficamente importante e pone in capo alle associazioni di volontariato delle responsabilità che almeno dovrebbero essere condivise dall’ente pubblico". Esprime preoccupazione anche il capogruppo Fdi di Montemurlo Matteo Mazzanti: "Passiamo da 24 ore al giorno di presidio di emergenza a 12 ore solo con infermiere – ricorda –. L’indignazione del sindaco Calamai è arrivata troppo tardi, con i giochi ormai fatti".

Adesso c’è un mese di tempo per verificare se il nuovo assetto organizzativo del sistema 118 è valido o ha bisogno di essere calibrato in base alle esigenze dei territori. A Vaiano i Il 9 febbraio alle 18 il sindaco Primo Bosi ha convocato un consiglio comunale aperto sulla questione: spera di arrivare a quella data con una risposta dell’Asl sulla presenza dell’infermiere. Montemurlo, invece, si deve accontentare di un’ambulanza con infermiere nelle 12 ore diurne. Una riorganizzazione contro la quale i sindaci Simone Calamai e Bosi hanno manifestato il loro dissenso: un’alzata di scudi che però non convince affatto i consiglieri di centrodestra.

Il consigliere regionale Alessandro Capecchi di FdI rispedisce al mittente la responsabilità dei tagli sanitari attribuita al Governo. "La materia sanitaria è di competenza regionale e la sinistra la sta gestendo da oltre 50 anni - attacca -. Da anni denunciamo i disservizi di un sistema burocratico e poco efficiente: oggi sta cercando di recuperare personale per gli ospedali tagliando i servizi sul territorio, facendo esattamente il contrario di quanto promesso con l’operazione dei quattro ospedali in project financing. Allora si diceva: urgenze concentrate in poche grandi strutture ma nuovi e più ampi servizi sul territorio. Questo modello sta rivelandosi fallimentare". Capecchi annuncia di voler verificare "che margini di recupero possono esserci, soprattutto per le comunità periferiche".

Ma le criticità non riguardano solo la Vallata e Montemurlo. Rimane infatti l’incognita Poggio a Caiano e Carmignano, il cui assetto di 118 resta al momento invariato. "E’ fortissima la preoccupazione che serpeggia tra i cittadini visto il silenzio delle amministrazioni sul tema - dice Giovanni Sardi, capogruppo FdI a Carmignano e coordinatore per i comuni medicei - Spero che modifiche peggiorative non arrivino dopo le elezioni a Poggio a Caiano e che questa tregua non sia solo uno spot elettorale".