Sale la preoccupazione per il 118 senza medici Il piano dei tagli: a rischio 2 ambulanze su 5

Va avanti il progetto della Regione, oggi l’incontro fra i vertici Asl e il sindaco di Montemurlo. Anche Poggio in bilico, ma Puggelli rassicura

Il taglio dell’ambulanza con medico a bordo che rischia di riguardare Montemurlo suona come una antifona del tanto temuto piano di riorganizzazione dell’emergenza urgenza territoriale di cui si parla a livello regionale ormai da anni. Un progetto che, come fanno sapere dalla Regione Toscana, sta andando avanti con un confronto serrato fra le parti coinvolte. A coordinarlo è l’assessore alla salute Simone Bezzini insieme a Federico Gelli, responsabile della Direzione sanità e welfare. E a fare da sfondo al tutto, dettandone tempi e contenuti, l’ormai consolidata carenza di medici nel settore dell’urgenza. Un settore andato in crisi per mancanza di personale. E’ anche alla luce di questa difficoltà che si punta ad una riorganizzazione. Sul tavolo della riforma si lavora al taglio dei punti di emergenza in cui è presente un medico, sostituiti da ambulanze con infermieri a bordo e soprattutto dall’introduzione di mezzi di trasporto veloce del terzo settore.

Per l’area pratese, l’ipotesi del taglio dell’ambulanza medicalizzata oggi presente sul territorio di Montemurlo suona come il primo passo di un processo di sola andata. Senza ritorno. Una necessità, come viene spiegato dai vertici dall’Asl Toscana Centro, dettata dalla carenza di personale medico e dalla necessità di consentire ai professionisti di godere delle ferie estive. La notizia, arrivata nei giorni scorsi, ha sollevato le vivaci proteste del sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, che oggi avrà un incontro com il direttore generale dell’Asl Paolo Morello Marchese e con il direttore del Dipartimento di emergenza urgenza Simone Magazzini. Un confronto al quale Calamai arriverà con una proposta. "Perché non pensare a una rotazione del servizio di ambulanza medicalizzata tra le varie realtà della provincia?", dice il primo cittadino. Fra le sue proposte anche la possibilità di pensare a una risposta integrata con Agliana, potenziando la presenza dell’automedica su quei territorio nelle 24 ore. Morello d aparte sua ricorderà che modifiche organizzative del genere sono già fatte con l’introduzione dell’ambulanza infermieristica a Campi senza che ci siano stati contraccolpi. Una riorganizzazione che rientra "in una revisione più generale che riconduce la Toscana ad uno standard più italiano ed europeo", dice Morello. Fatto sta che la riorganizzazione ormai alle porte farà calare il numero delle ambulanze medicalizzate da 5 a 4 sul territorio provinciale: ne rimarranno una a Prato, una nell’area medicea, una a Vaiano e una a Vernio. Con l’ipotesi, però, che entro breve tempo il taglio possa coinvolgere anche Poggio a Caiano: rischio per ora rientrato grazie al fatto che il medico dell’ambulanza attualmente svolge un ulteriore ruolo nel punto di primo soccorso attivo a Poggio. "Le competenze professionali degli infermieri specializzati in emergenza urgenza sono tali da poter garantire in modo più che adeguato la gestione di casi di emergenza, dall’arresto cardiaco al trauma stradale", commenta Francesco Puggelli, sindaco di Poggio a Caiano. "Ma c’è un altro punto da tenere presente: il medico dell’ambulanza gestisce il punto di primo soccorso, presidio che viene bene usato qui a Poggio. E che ha un obiettivo: decongestionare il pronto soccorso del Santo Stefano". Per Puggelli "togliere il medico di emergenza, alla vigilia dell’apertura delle case di comunità, è un tornare indietro. Capisco la necessità di fare fronte comune alla carenza dei medici, ma va fatto con una ratio, senza tirare in ballo questioni di campanile".

Sara Bessi