Sacerdote e collaboratore a processo Sono accusati di abusi su minore

Rinviati a giudizio don Giglio Gilioli e Lucio Fossanova della comunità dei Discepoli dell’Annunciazione. Dovranno rispondere di violenze sessuali avvenute tra il 2008 e il 2012. Il processo si aprirà il 3 ottobre

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Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato, Marco Malerba, ha rinviato a giudizio don Giglio Gilioli, 76 anni ed un suo collaboratore laico di 39 anni, Lucio Fossanova, con l’accusa di violenza sessuale asu minore, oggi trentenne. I fatti si sarebbero consumati fra il 2008 e il 2012. I due imputati sono i assistiti dagli avvocati Cristina Menichetti e Carlotta Taiti. Giunge ad una seconda svolta la faccenda dei presunti abusi sessuali emersi dai racconti di un ragazzo pratese e che si sarebbero consumati nella comunità religiosa de "I discepoli dell’Annunciazione", fondata dallo stesso don Giglio e soppressa dal Vaticano per il perdurare di una serie di inadempienze. A disporre dello scioglimento dell’associazione è stata nel 2019 la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata.

Il gup ha fissato la data dell’inizio del processo, che prenderà il via il 3 ottobre prossimo con alla sbarra degli imputati il fondatore don Giglio Gilioli ed il suo collaboratore.

Nel dicembre scorso il gip Francesca Scarlatti aveva archiviato dieci posizioni di altrettanti religiosi appartenenti ai Discepoli dell’Annunciazione. Il gip aveva accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura per dieci componenti della congregazione finita nella bufera dell’inchiesta del 2020 di presunte violenze su minori.

L’inchiesta era partita a seguito

dei racconti di un ragazzo pratese che aveva denunciato di aver

subito abusi mentre frequenteva la comunità fondata da don Giglio Gilioli. Sui fatti denunciati - emersi durante sedute psicanalitiche condotte con la tecnica Emdr - la Procura non è riuscita a trovare riscontri, neppure interrogando altri ragazzi che avevano frequentato la comunità religiosa in quello stesso periodo.

L’accusatore dei religiosi, che oggi ha 23 anni, è stato sottoposto a perizia psichiatrica su richiesta della stessa Procura, risultando inattendibile. Il gip aveva deciso per l’archiviazione del reato di violenze su minori. In quella occasione sono decadute le accuse anche per don Gilioli, accusato di violenze sessuali di gruppo, ma solo per questo primo filone dell’inchiesta.

Il fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione, comunità che aveva sedi non solo a Prato, ma anche a Lucca e ad Aulla, è rimasto indagato insieme a Fossanova nell’altro ramo dell’inchiesta, che si è sviluppato prendendo le mosse dai racconti del fratello maggiore del primo denunciante.

In quest’ultimo caso la Procura ha ritenuto attendibile la testimonianza facendo la richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati, che devono rispondere dell’accusa di violenza sessuale aggravata su minore.