Rivolta contro la tassa sulla plastica. 'Mazzata per le imprese virtuose'

Confindustria polemizzaper la stangata di 20 centesimial chilo. Fra Prato, Pistoiae Lucca coinvolgerà 190 aziende

Il viceministro Antonio Misiani

E’ stato il viceministro Antonio Misiani ad annunciare la nuova tassa sulla plastica

Prato, 17 ottobre 2019 - Contrarietà e sconcerto si colgono nelle imprese della plastica socie di Confindustria Toscana Nord di fronte alla notizia della nuova tassa che andrà a colpire il settore. La legge di bilancio 2020 prevede, nel testo approvato dal Governo poche ore fa e ora all’esame dell’Unione Europea, una tassa di 20 centesimi al chilo nella produzione di imballaggi di plastica. Un aggravio fiscale che va ad aggiungersi ai 33 centesimi che verranno pagati da gennaio (attualmente siamo a 26,5 centesimi) per il Conai, in sostanza come contributo al consorzio per la raccolta e il riciclo dei materiali plastici.

«Evidentemente la legge di bilancio si conforma alla moda della demonizzazione della plastica», commenta Fabia Romagnoli, delegata di Confindustria Toscana Nord per la sostenibilità e imprenditrice del settore. «Il problema non è la plastica ma la cattiva gestione dei rifiuti e la dispersione della plastica nell’ambiente. Questa tassa va a colpire le imprese proprio nel momento in cui queste sono impegnate nel rendere prodotti e processi sempre più ecosostenibili attraverso il riciclo». Il settore plastica significa - per il territorio di Lucca, Pistoia e Prato - 190 aziende con quasi 2.200 addetti, che rappresentano quasi un terzo del totale toscano.