Una delle foto in mostra
Prato, 20 gennaio 2020 - Ri Africa. Ovvero, l'Africa che i migranti ritrovano qui, fra condizioni di vita appena migliori di quelle lasciate alle spalle e in un'entroterra marino fatto di terre bruciate, dune e arbusti. Ri Africa è il titolo della mostra che Claudia Romiti, fotografa di Massa trapiantata a Prato, ha allestito con l'associazione culturale Asterisco in centro storico. Protagonisti, venditori ambulanti colti di profilo, a simboleggiare il perpetuo viaggio dei popoli per sottrarsi alla miseria; e quello, quotidiano e faticoso, dei venditori in spiaggia, fra bagnanti spesso infastiditi. Realizzata nel 2009 con foto scattate al mare di Rosignano, undici anni dopo Ri Africa rafforza il segno della testimonianza e della denuncia sollevata con garbo e rispetto. Nella società di allora, preoccupata per la crisi della finanza, l'immigrazione rivestiva un ruolo importante. Oggi è divantata il nervo scoperto del dibattito politico e sociale. Ai giorni nostri Ri Africa si legge con occhi meno incantati e più consapevoli, rispetto al 2009, quando l'opera riscosse il primo premio al Lucca Digital Festival, antenato di PhotoLux.
Questa mostra, che in Africa nasce, all'Africa restituirà i proventi. Grazie alla missione che Caritas Prato, assieme ai sacerdoti Ricostruttori, affronta per riscattare trecento bambini da un futuro segnato, in Etiopia. Per aiutarli, basta acquistare il catalogo, dall'originale formato a fisarmonica, dove le foto scorrono come in un film. La mostra è aperta fino a domencia 26 gennaio alla Saletta Sori in piazza Sant'Antonino. Ingresso libero.