Ragazza massacrata per le avances respinte

Ventenne aggredita a Carmignano: finisce in ospedale con un braccio e la mandibola fratturati e i denti rotti. Lui arrestato dopo nove mesi

L’indagine è stata effettuata dai carabinieri che ieri hanno proceduto all’arresto

L’indagine è stata effettuata dai carabinieri che ieri hanno proceduto all’arresto

Prato, 15 luglio 2020 - L’ha picchiata selvaggiamente quando lei ha rifiutato le sue avances. Le ha rotto un braccio, un polso, le ha fatto cadere diversi denti e fratturato la mascella. L’ha presa a cazzotti in faccia, forse in preda ai fumi dell’alcol. Pensava di farla franca visto tutto il tempo trascorso da quell’agghiacciante pestaggio e invece ieri, a nove mesi di distanza dal fatto, ha dovuto fare i conti con i carabinieri che hanno bussato alla sua porta, nella sua casa di Carmignano dove risiede e dove fa l’operaio. E’ stato arrestato (ai domiciliari) per lesioni gravissime su disposizione del gip di Prato, Francesco Pallini, che ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dal pubblico ministero Laura Canovai.

In manette è finito un ragazzo di 26 anni di origini macedoni ma ben integrato nel tessuto cittadino di Carmignano. A denunciarlo è stata una sua amica, una ragazza di 20 anni che abita a Campi Bisenzio, vittima del violento pestaggio. L’uomo sarebbe stato incastrato da un anello che porta sempre al dito dalla forma e con un disegno particolari, rimasto impresso nella faccia della giovane, a testimoniare la violenza inaudita con cui si è accanito contro la vittima "colpevole" semplicemente di aver rifiutato un rapporto sessuale con lui. La vicenda risale al 2 ottobre scorso, ma è emersa solo ieri quando il ventiseienne è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Signa che hanno seguito le indagini. Secondo quanto ricostruito, i due facevano parte della stessa compagnia di amici. Si conoscevano e lei si fidava di lui. La sera del 2 ottobre di un anno fa tutto il gruppo aveva passato una serata in un locale a Campi Bisenzio. Una volta usciti dal pub, il macedone si era offerto di accompagnare la giovane a casa. La ragazza ha acconsentito non immaginando a che cosa sarebbe andata incontro. L’uomo, anziché andare verso l’abitazione dell’amica, ha però puntato dritto verso casa sua, a Carmignano.

E’ probabile che i due avessero bevuto parecchio, compresa la ragazza. La situazione è esplosa quando sono arrivati a Carmignano. Il macedone ha tentato un approccio e le ha chiesto di aver un rapporto sessuale. A quel punto la ragazza si è tirata indietro. Ma quel "no" ha mandato su tutte le furie l’uomo che è impazzito: ha cominciato a picchiarla selvaggiamente. Non si è fermato di fronte alla grida della ragazza che chiedeva aiuto. Una reazione spropositata rispetto al diniego ricevuto. L’ha scaraventata a terra e l’ha presa a cazzotti in faccia lasciandole il segno dell’anello ben stampato sulla faccia. Poi l’ha lasciata sull’asfalto e se n’è andato. La ragazza non sapendo a chi chiedere aiuto, ha chiamato gli amici che sono corsi a Carmignano trovandola in una pozza di sangue e con il volto sfigurato dalle botte. L’hanno caricata in auto e l’hanno portata al pronto soccorso a Careggi. I medici hanno accertato che la vittima aveva la mascella fratturata, polso e braccio rotti, diversi denti staccati sotto la violenza delle percosse, oltre allo choc patito per l’aggressione. Il giorno successivo la ragazza si è recata dai carabinieri di Campi Bise nzio dove ha sporto denuncia contro colui che credeva un amico.

Ci sono voluti diversi mesi prima di accertare i fatti ma il particolare dell’anello ha dato la svolta decisiva alle indagini. L’arresto è arrivato solo ieri in quanto i mesi del lockdown hanno bloccato parzialmente il lavoro del tribunale e della cancelleria del gip che, però, in questi giorni ha emesso la misura. Adesso l’uomo dovrà comparire di fronte al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Laura Natoli