"Quei rumori infernali dei cantieri ferroviari"

Un residente di via Giorgi: "Lo scalo merci è la base per tutti i lavori sulle linee. E qui non si vive più"

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"La nostra vita da qualche anno è diventata un inferno. L’ex scalo merci è stato trasformato in una base per tutti i cantieri di ammodernamento della linea ferroviaria verso MontecatiniLucca e lungo la Direttissima. Di fatto, fra rumori e gas di scarico dei mezzi siamo costretti a barricarci in casa". I residenti di via Paolo Giorgi, la strada sul retro dello stadio Lungobisenzio, che affaccia proprio sull’ex scalo merci alla stazione centrale, chiedono l’intervento delle istituzioni. A farsi portavoce dei malumori di chi abita in zona è Massimiliano Nesti che racconta com’è cambiata in peggio la vita nel quartiere da quando la parte dismessa della stazione centrale è diventata il punto d’appoggio per i lavori lungo gli assi ferroviari in direzione Lucca e Bologna. "Di giorno c’è confusione perché caricano i mezzi, si spostano con gli escavatori e c’è movimentazione di materiale - spiega Nesti - La sera le cose vanno ancora peggio perché mettono in funzione i motori dei mezzi e per almeno un’ora siamo prigionieri di rumori e inquinamento. D’inverno è più semplice barricarsi in casa, ma d’estate diventa un inferno. Non è vita". I residenti, Nesti compreso, hanno più volte scritto all’Arpat per chiedere una rilevazione dei rumori, hanno contattato il Comune chiedendo che si facesse promotore di un incontro con le Ferrovie, e hanno invocato l’intervento dell’Asl per i rilievi sanitari del caso. "Tutti sanno qual è la situazione in zona ma nessuno si muove per risolverla – dice Nesti – L’Arpat è intervenuta per le verifiche del caso, ma nonostante i numeri ci diano ragione, le cose non cambiano. L’Asl invece per un periodo sembrava stare riuscendo a organizzare una mediazione con Ferrovie, ma poi non ne abbiamo saputo più niente. Dal Comune nessun segnale. E così a noi non resta che fare segnalazioni alle forze dell’ordine, nel tentativo di essere tutelati". A mettere ulteriormente in allarme i residenti, che così hanno deciso di rivolgersi a La Nazione, è stato l’annuncio dei lavori pluriennali sulla Direttissima. "Sono interventi che dureranno anni – commenta allarmato Nesti – Questo per noi significa dovere convivere ancora per tantissimo tempo con una situazione insostenibile".

Le proposte dei residenti sono tre: "L’ideale sarebbe che Ferrovie spostasse in un altro luogo la base per la preparazione dei cantieri – sottolinea il residente di via Giorgi – Oppure in alternativa potrebbero utilizzare la parte di scalo merci più lontana dalle case, così da non avere il caos proprio sotto i palazzi. Se queste due ipotesi non fossero percorribili, allora non ci sono alternative all’installazione delle barriere antirumore. Perché una cosa è certa: in questa strada non possiamo continuare a convivere per sempre con un cantiere infinito a pochi metri dalle case".