
Una prostituta
Prato, 6 aprile 2015 - Non bastavano gli orti cinesi, le proteste dei residenti di Baciacavallo per il nuovo termovalorizzatore o l’incuria e la sporcizia nelle strade del Macrolotto due. Ai tanti problemi del quartiere sud, adesso si somma anche quello della prostituzione. Un fenomeno molto diffuso in città, che evidentemente non è circoscritto solo al centro storico e che non riguarda esclusivamente le lucciole cinesi. Prostitute di origine africana infatti hanno occupato un’intera «isola» all’interno dell’area industriale tra via Lione e via Francesco Frediani. Si attivano ad ogni ora del giorno e della notte, cercando di attirare l’attenzione degli automobilisti con gesti ammiccanti. Nella zona ci sono principalmente fabbriche e magazzini, mentre le abitazioni più vicine si trovano in via Campostino di Mezzana e alla rotonda di via delle Fonti, a meno di 500 metri da dove avvengono gli adescamenti.
Se finora i residenti sono riusciti a tollerare la situazione è grazie soprattutto ai silos e ai capannoni delle fabbriche che separano le loro case e rendono via Lione una strada piuttosto isolata. Ieri, tanto per fare un esempio, intorno all’ora di pranzo, molte attività erano chiuse e di traffico ce n’era ben poco. Inoltre pioveva e ci saremmo aspettati di trovare la strada deserta. Invece c’erano tre donne di colore in piedi sul marciapiede. A guardarle, inizialmente si può pure pensare che siano lì in attesa dell’autobus. Ma non è così. E’ bastato avvicinarsi un poco, infatti, per capire che non c’era alcuna pensilina e che erano in attesa per ben altri motivi. Le donne infatti indossavano abiti succinti e si sono subito date da fare cercando di attirare l’attenzione.
Un'attività che va avanti praticamente ventiquattrore su ventiquattro. Quando non piove le squillo aumentano ed arrivano ad occupare tutta la zona. «Sono in via Lione ormai da diverso tempo – spiega il titolare di una delle fabbriche di via Frediani – ma per adesso, almeno a noi che lavoriamo qui, non hanno mai dato particolare fastidio. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, anche se non è proprio un bello spettacolo». «Difficilmente vedo qualcuno che si ferma – dice il dipendente di un’altra azienda – da qui però passano molti camionisti e a volte c’è chi viene adescato, si lascia incuriosire e comincia a trattare il prezzo».