Prato, ventimila residenti in più. E’ la città con maggior crescita dal 2011

L’Istat registra un grande balzo in avanti. Ma da dove arrivano? Due ipotesi: immigrazione di massa o più regolarizzazioni

Il grafico mostra la crescita di Prato

Il grafico mostra la crescita di Prato

Prato, 20 settembre 2022 - In un contesto nazionale in cui l’Italia ha perso dal 2011 al 2020 ben 450.000 residenti, la provincia di Prato va in totale controtendenza. Il nostro territorio non solo è cresciuto come abitanti del 7,5% ma è addirittura quello che in Italia ha fatto registrare il maggiore aumento di residenti. I dati, estrapolati dall’Istat, sono stati pubblicati da Will Media e fanno subito pensare all’immigrazione come motore trainante di questo aumento di popolazione. Analizzando i dati Istat pubblicati sul sito del Comune di Prato, si nota come la nostra provincia, nel periodo che va dal 2011 al 2020, sia cresciuta di 20.000 unità.

Una grossa spinta a questo aumento è stata data dall’ultimo censimento permanente della popolazione effettuato nel 2020 sul nostro territorio, dove è emersa la presenza di 9.131 nuovi residenti, passando in un solo colpo dai 257.073 abitanti del 2019 ai 265.269 del 2020.

Le riflessioni possibili sono quindi due: o si tratta dell’emersione in un decennio di migliaia di clandestini che progressivamente si sono regolarizzati sul territorio, oppure c’è stato un aumento massiccio del flusso migratorio. Di sicuro, comunque, non si è trattato di un boom di nuove nascite.

Anzi, tutt’altro. Nel 2020 il saldo fra nati e deceduti è stato abbondantemente negativo in provincia di Prato, visto che a fronte di 1.685 neonati ci sono stati 2.800 morti, per un saldo passivo di 1.115 unità. Guardando i dati della popolazione comune per comune, si nota subito come la parte del leone nella crescita degli abitanti la faccia la città di Prato.

Se nel 2011 i residenti erano 184.885, nel 2020 sono diventati 201.410, cioè quasi 17mila in più. Anche in questo caso una forte impennata è stata data dall’ultimo censimento permanente che ha portato alla luce 7.750 nuovi residenti. Dopo Prato troviamo Montemurlo con 1.400 residenti in più nell’ultimodecennio, poi Carmignano con + 1.100, Poggio a Caiano con + 569.

Un discorso a parte lo merita la Valbisenzio. Vaiano è cresciuta di 150 unità, Vernio di 28 e Cantagallo di un residente in più, ma questi tre comuni valbisentini nell’ultimo quinquennio stanno facendo registrare una leggera diminuzione di residenti in totale controtendenza rispetto al resto della provincia. Dato per acclarato che gli italiani non sono aumentati, resta da capire in che modo si sia sviluppato il flusso migratorio in provincia, e in particolare a Prato dove si è registrato l’85% dell’aumento della popolazione territoriale in dieci anni.

I cittadini cinesi a Prato nel 2011 erano 13.056, per poi passare ai 26.389 del 2020. Questo significa che quasi l’80% dell’aumento dei residenti a Prato è stato garantito dalla comunità orientale. Difficile però stabile dai numeri se fossero già presenti sul territorio o se si sono progressivamente regolarizzati.

In totale nel 2020 la comunità straniera di Prato ha toccato la cifra record di 43.596 unità (record poi superato nel 2021 con 44.507 residenti). Quindi i numeri in questa provincia grazie al fenomeno migratorio sono completamente in controtendenza rispetto a quelli del resto d’Italia. Ad aumentare come numero di residenti non è comunque solo il nostro territorio, ma anche altre 25 province italiane. Al secondo posto troviamo quella di Milano con un +6,5%, mentre al terzo Bolzano che fa registrare un +6,2%. Ai piedi del podio Roma con +5,6%. In questa speciale classifica troviamo con segno positivo anche le province di Parma, Rimini, Bologna, Latina, Monza Brianza e Trento. Ad accomunare questi territorio è il fatto che si trovino quasi tutti al centro nord.

Stefano De Biase