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Prato piange Massimo Carlesi Una vita di impegno per la città

Aveva 67 anni. La scommessa vinta delle Lam, i ruoli in politica e nel volontariato. Tutto con onestà e passione

Prato piange Massimo Carlesi Una vita di impegno per la città

Ci sono persone su cui si può contare, per serietà, onestà, capacità di portare a termine le cose. Massimo Carlesi era una di queste. Un uomo perbene, un protagonista della vita politica cittadina degli ultimi trent’anni, sempre impegnato nel mondo delle associazioni e del volontariato. Se n’andato ieri mattina nella sua casa e accanto alla sua famiglia dopo una lunga malattia. Aveva 67 anni. Da stamani alle 10 ci sarà la camera ardente in palazzo comunale, alle 15 la commemorazione funebre. Domani mattina la salma sarà esposta nella parrocchia di San Pietro in Grignano dove alle 15 saranno celebrati i funerali. Carlesi lascia un grande vuoto nella vita politica e civile della città.

Ha fatto tanto. E’ stato presidente della circoscrizione Sud dal 1995 al 1999, consigliere comunale Ds da giugno 1999 al 2001. Il primo incarico da assessore nella seconda giunta di Fabrizio Mattei, maggio 2001, dopo le dimissioni di Andrea Lulli e Beatrice Magnolfi, eletti in Parlamento. Per lui due deleghe strategiche e non semplici: mobilità e personale. Fu in quegli anni che si impegnò con la consueta tenacia nel progetto delle Lam, le linee urbane ad alta mobilità che ancora attraversano la città. Fu sempre lui il primo a parlare di tramvia, per collegare Prato a Firenze e a mettere a punto la prima ipotesi progettuale per realizzarla (ad ogni campagna elettorale da allora se ne riparla, inutilmente). Nel 2004 fu assessore alla mobilità anche nella giunta di Marco Romagnoli, ma si dimise nell’ottobre dell’anno successivo: problemi di salute, disse, evitando di aggiungere altro. E tornò a lavorare in banca, perché Carlesi un lavoro lo aveva e non un posto in qualche partecipata.

"La cosa di cui sono più fiero? Il nuovo piano della mobilità e la filosofia che ci sta dietro: agevolare un cambio di mentalità e abitudini nei cittadini, con il maggior uso dei mezzi pubblici. Credo di aver avuto il coraggio di portarlo avanti e le Lam hanno portato risultati superiori alle attese", furono le sue parole.

Nel 2009 si candidò alle primarie del Pd per il candidato sindaco. Gran parte dell’establishment sosteneva il suo avversario, il presidente del Consiag Paolo Abati, dato per favorito. Invece no. La sua fu una vittoria netta, uno schiaffo ai vertici del partito: quasi 6.500 voti contro i meno di 5mila dell’avversario (oltre 11mila al voto: altri tempi per il Pd, che in tutta la provincia nelle primarie di due settimane fa non ha superato i 6mila elettori). Carlesi però a giugno perse le elezioni: vinse Roberto Cenni, l’imprenditore civico sostenuto dal centrodestra. Per il Pd la prima e ancora unica sconfitta alle amministrative, nella quale anche le divisioni interne ebbero un peso. Per cinque anni Carlesi fece opposizione, con competenza e rispetto delle istituzioni. Fu rieletto in consiglio nel 2014 e di nuovo nel 2019 con Demos, perché nel frattempo aveva lasciato il Pd. Si dimise nel 2020. "Sono abituato a guardare al futuro e invece mi sono ritrovato dentro il ruolo di memoria storica che non mi si addice", disse. Anche in questo caso senza aggiungere altro.

Carlesi è stato presidente della Confraternita di Grignano della Misericordia dal 1990 al 1995, vicepresidente del Consiglio pastorale della Diocesi dal 1991 al 1995, direttore della Caritas diocesana, consigliere della Società Pratese di Storia Patria, socio di Azione Cattolica, Misericordia, Donatori di sangue Frates, Legambiente, Arci, e Concerto Cittadino Chiti. Ha profuso impegno e passione in tutto ciò che ha fatto, a cominciare dalla cura per la sua bella famiglia. Lascia la moglie Manuela, le figlie Irene e Lidia, i suoi adorati nipoti. A tutti loro le condoglianze de La Nazione.

Anna Beltrame