Prato, ospedale da 500 posti nell'ex Creaf. Sarà pronto entro un mese

Il sopralluogo di Giani e la corsa per i lavori. Ospiterà i pazienti Covid che non possono più essere accolti nei reparti ordinari degli ospedali. Ma Biffoni propone un'alternativa: 'Serve troppo tempo, facciamo subito lavori al Santo Stefano'

Giani e l'assessore Monni

Giani e l'assessore Monni

Prato, 4 novembre 2020 - Sarà di fatto un nuovo ospedale. Cinquecento posti dislocati su circa 5mila metri quadrati dell'ex Creaf, l'immobile di via Galcianese di proprietà della Regione destinato ad essere incubatore di nuove imprese e che invece adesso servirà per l'impresa di dare supporto agli ospedali di Prato, Firenze e Pistoia dove i reparti ordinari Covid sono pressoché pieni.

Il governatore Eugenio Giani, l'assessore alla protezione civile Monia Monni, il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, il sindaco Matteo Biffoni ed i tecnici della protezione civile regionale stamattina hanno fatto un sopralluogo alla struttura individuata nel fine settimana come la più idonea per allestire nuovi reparti Covid ordinari. Prato nel piano di emergenza regionale dovrà fornire fino a 500 posti per tutta l'area metropolitana, altrettanti si cercano a Firenze, sempre per l'area dell'Asl Toscana Centro, che è la più critica al momento, mentre altre due strutture serviranno per le Asl Nord Ovest (c'è l'ipotesi della fiera di Carrara) e Sud Est. Complessivamente la Regione intende dotarsi di 1500-2000 posti di emergenza per accogliere quei pazienti che non possono più essere curati nei letti degli ospedali. Pazienti con sintomi non così gravi da necessitare il ricovero in terapia subintensiva o intensiva, ma che non possono nemmeno curarsi a casa o stare negli alberghi sanitari, destinati ad una fascia di malati meno gravi. 

L'ex Creaf attualmente necessita di molti lavori che saranno finanziati con provvedimenti di somma urgenza per un totale di 5 milioni. 'Meglio convertire una struttura così, con impianti di aerazione, elettrici e mura che allestire ospedali da campo', ha spiegato il governatore una volta entrato all'interno dell'ex Creaf (VIDEO).

L'assessore Monni è entrata nel dettaglio della gestione: 'Sarà un vero e proprio ospedale di supporto con personale medico e infermieristico da assumere tramite le graduatorie (VIDEO). Anche le Usca, le unità Covid mobili, saranno coinvolte. In pochi giorni le raddoppieremo (arriveranno a 200 circa) grazie al reperimento intanto di 93 nuovi medici. In questa struttura saranno accolti i pazienti che in ospedale sarebbero destinati ai reparti ordinari e saranno assistiti fino all'ossigeno, cioè fino alla necessità di un trattamento in subintensiva'.

Molto preoccupato il sindaco Biffoni: 'Ci dobbiamo attrezzare, questo è uno scenario di guerra. L'ex Creaf sarà pronto tra un mese, ma non so se abbiamo tutto questo tempo'. Il primo cittadino, una volta terminato il sopralluogo al Creaf, ha incontrato la direttrice dell'ospedale ed i tecnici dell'Asl, assenti al Creaf, al Santo Stefano, con l'assessore Monni e la protezione civile regionale. Sul tavolo la possibilità di realizzare rapidamente, in tempi più brevi di quelli che servono per il Creaf, circa 200 posti letto. I vantaggi? La presenza del personale dell'ospedale e la vicinanza al nosocomio e alle sue attrezzature.

Tornando all'ex Creaf l'ingresso delle ambulanze avverrà nella parte laterale del complesso, rispetto all'ingresso principale da via Galcianese, e saranno costruiti montacarichi per le barelle perché gli ascensori non sono abbastanza grandi.

La corsa contro il tempo è cominciata. Nella speranza che la curva si pieghi.