Prato, furti ai pazienti in ospedale. "Vorrei chiederle perché l’ha fatto"

Francesca Piras, la figlia di una delle vittime della donna: "Comportarsi in questo modo con persone indifese è uno dei gesti più ignobili che esistano"

Un reparto covid (foto archivio)

Un reparto covid (foto archivio)

Prato, 22 giugno 2022 - "Vorrei solo potere guardare negli occhi questa donna, per chiederle se non si vergogna di quello che ha fatto. Rubare denaro a persone in fin di vita credo sia uno dei gesti più ignobili che esistano. Adesso spero che la giustizia faccia il proprio corso e che si becchi la pena che merita".

Non usa mezze parole Francesca Piras per raccontare la soddisfazione dopo l’indagine dei carabinieri che ha portato a scoprire una operatrice socio sanitaria che derubava bancomat e carte di credito ai pazienti presenti nei reparti dell’ospedale Santo Stefano. Piras non solo ha dovuto fare i conti lo scorso marzo con la morte del padre Ernesto per Covid, ma poi anche scoperto i prelievi sistematici dal bancomat del genitore quetso mentre era in fin di vita al Santo Stefano. Sottrazioni di denaro avvenute in farmacia e al supermercato, per un importo sempre inferiore ai 25 euro, così da non richiedere l’inserimento del pin. Il caso di Piras al momento non sembra essere fra quelli addebitati alla oss individuata dai carabinieri, ma le modalità d’azione sono davvero molto simili. "Ho chiesto immediatamente ai militari di verificare se l’oss fermata lavorava a fine marzo nel reparto in cui era ricoverato mio padre", aggiunge Piras. "Ho personalmente fatto i complimenti ai carabinieri e subito dopo ho chiamato l’Asl per assicurarmi che prenda serie provvedimenti nei confronti della donna".

"Credo sia giusto che paghi per il male che ha fatto. Non ha avuto un minimo di pena per persone in fin di vita, pazienti che avrebbe dovuto accudire e di cui invece si è approfittata nel modo peggiore possibile". Piras nel frattempo è stata risarcita da Poste Italiane, che ha riconosciuto come gli addebiti dal bancomat non potessero essere stati effettuati dal padre ricoverato in ospedale in fin di vita. Ma all’Asl chiede ugualmente procedure di controllo più ferree fra i reparti. "Noi gli affidiamo i nostri genitori, amici, parenti in uno dei momenti più drammatici delle loro vite. Devono quindi mettere in atto procedure che impediscano furti o sottrazioni di beni personali. Probabilmente potrebbero affidare fin da subito gli effetti personali dei pazienti ai familiari, anche perché non si capisce cosa se ne debba fare del bancomat un anziano ricoverato". E tornando sulle indagini dei carabinieri, Piras auspica che l’Asl "prenda provvedimenti adeguati alla gravità dei comportamenti portati avanti dall’oss".