LUCA BOLDRINI
Cronaca

Strage del Rapido 904, "ecco come è nato il mio documentario"

Martino Lombezzi ha realizzato "La strage di Natale", parlando con testimoni e sopravvissuti IL NOSTRO SPECIALE

I soccorsi in azione

Vernio (Prato), 6 aprile 2016 - "La strage di Natale" è un ricordo ancora vivo negli occhi e nel cuore dei sopravvissuti, dei parenti delle vittime, dei soccorritori. Era il 23 dicembre 1984 quando il Rapido 904 Napoli-Milano fu fatto saltare in aria mentre percorreva la grande galleria dell'Appennino, dal versante pratese di Vernio a quello bolognese di San Benedetto Val di Sambro. Martino Lombezzi ha ricostruito quei drammatici momenti in un documentario (Rapido 904-La strage di Natale). Un documentario realizzato con un crowdfunding, cioè con il sostegno economico raccolto in rete da chiunque volesse appoggiarne la realizzazione, e con il contributo di alcuni enti pubblici, compreso il Comune di Vernio. Un docu-film, inoltre, che potremo vedere a Prato la prossima estate. 

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Lombezzi, come è nata l'idea del documentario?

"Mi ero occupato del trentennale della strage di Bologna, mi avevano colpito le storie dei sopravvissuti. Ho pensato che avrei potuto raccontarle per il trentennale della strage del Rapido 904. Poi, dopo la ricorrenza, a tenere viva la memoria ha pensato l'attualità del processo".

Processo che, con l'assoluzione di Totò Riina, ha presumibilmente lasciato molta delusione tra i parenti delle vittime.

"Sì, è stata una delusione per molti. Ma c'è da dire che era un processo difficile; se da un punto di vista storico sembra più ovvio, da quello processuale è più complicato". 

Cosa l'ha spinta a realizzare il documentario?

"Mi aveva stupito e spronato la constatazione che molti non avevano mai parlato di quei fatti. Pensai che ci sarebbe stato molto da raccontare ancora".

C'è chi deve ancora convivere con quell'incubo, a oltre 30 anni di distanza.

"Alla luce di quello che accade oggi in Europa, si vedano gli attentati di Bruxelles, una delle sopravvissute ha scritto su Facebook: 'Mi sembra di rivivere quello che ho vissuto 30 anni fa'. Ci sono persone che hanno traumi interiori ed esteriori che devono affrontare quotidianamente".

D'altra parte è difficile non ripensare alle "nostre" tragedia quando si vede il frutto del terrorismo internazionale.

"Il contesto è diverso, ma il terrorismo fa sempre le stesse cose".