Pochi bidelli? Orario spezzatino per coprire i buchi

L’arte di arrangiarsi. È quello che stanno cercando di fare le scuole pratesi alla prese con l’assenza di personale Ata. Mancano bidelli: un problema così graveda mettere in discussione l’apertura e la chiusura delle succursali. Il personale in deroga concesso alla Toscana, e quindi anche a Prato, non è sufficiente a soddisfare le necessità delle scuole soprattutto quelle con più sedi (ad esempio il liceo Livi-Brunelleschi è diviso su sette plessi) e così la soluzione che sta prendendo campo per evitare il peggio è di spezzare l’orario di lavoro ai bidelli. Il contratto prevede che siano svolte 7 ore e 15 minuti di lavoro continuativo al giorno. Ma così facendo resterebbero delle sedi scoperte con rientri pomeridiani e laboratori. La soluzione, unica possibile in mancanza di braccia, è quella di mettere in pausa nell’ora del pranzo i lavoratori in modo che questi possano poi essere presenti al momento dell’apertura e della chiusura. Una modalità artigianale che viene adottata da alcuni dirigenti pur di garantire la continuità scolastica. "A Prato le scuole stanno tentando di dividere l’orario di lavoro dei bidelli, ma questo non è previsto dal contratto e comporta una serie di problematiche non di poco conto", spiega Daniela Scarlata della Cisl scuola. "La Sicilia ha ottenuto quattro volte l’organico in deroga della Toscana e l’Emilia Romagna un terzo in più di noi avendo più o meno la stessa quantità e qualità di scuola. Mi domando se siamo stati solo penalizzati oppure se non siamo stati capaci di chiedere a livello centrale quando ci spettava. Comunque sia adesso il problema ricade in capo ai dirigenti, ai lavoratori e agli studenti e questo non è affatto giusto".

Si.Bi.