Poche scorte di sangue: saltano gli interventi "Venite a donare per aiutare l’ospedale"

Rimandate tre operazioni non urgenti. Sessanta carabinieri danno il buon esempio: "Il loro gesto permetterà di eseguire più prestazioni"

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È emergenza sangue. Così in questi giorni donare è importante per evitare il blocco delle attività chirurgiche: due anni di pandemia e l’estate alle porte stanno rendendo sempre più complicata la situazione delle scorte. La scorsa settimana, ad esempio, sono saltati i primi tre interventi chirurgici: si trattava di prestazioni non urgenti che potevano essere posticipate e che sono state sostitute da operazioni chirurgiche che non necessitavano di trasfusioni. Precauzioni che l’ospedale Santo Stefano ha scelto di adottare in virtù della carenza di scorte di sangue e plasma. A dare il buon esempio sono scesi in campo i carabinieri del Comando provinciale di Prato. Sessanta militari che hanno scelto di donare per aiutare l’ospedale e dunque i cittadini che necessitano di cure. Un gesto di grande generosità, utile a tutta la comunità, che dimostra esempio e sensibilità alla donazione. Da gennaio 2022 ad oggi al Centro trasfusionale di Prato si sono registrate 3.717 donazioni di sangue intero e 736 donazioni di plasma rispetto allo stesso periodo del 2021 con 3.681 donazioni di sangue intero e 896 donazioni di plasma. Anche se apparentemente si registra un trend in salita, il sangue continua a mancare, considerando che in questo periodo sono riprese le attività chirurgiche per tutti i pazienti che si trovano in attesa di un intervento e questo ha comportato un consumo immediato di sangue. "La carenza di sangue ed emoderivati richiede contromisure urgenti in Toscana", è l’accorato appello rivolto ieri da Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana, in occasione della Giornata mondiale del donatore. A destare particolare allarme è il crollo del plasma, con 2.248 donazioni che mancano all’appello a livello regionale. Accanto a questo, da rilevare anche una discesa delle prenotazioni per donare: nel 2021 erano 46.450, contro i 45.461 dell’anno in corso (-2%), mentre le conferme delle prenotazioni sono state 40.405 un anno fa, rispetto alle 38.403 attuali. A fronte di una situazione di emergenza è arrivata la risposta dei carabinieri di Prato: ieri mattina i primi dieci militari si sono recati al Centro trasfusionale ospedaliero ed hanno deciso di diventare donatori di sangue per contribuire al fabbisogno della collettività. "Abbiamo raccolto l’invito della direzione sanitaria dell’ospedale", commenta il tenente colonnello Sergio Turini del Comando provinciale di Prato. "Nei prossimi giorni doneranno sangue altri carabinieri, saranno circa sessanta provenienti dai comandi di tutta la provincia. Siamo sempre sensibili ed attenti alla comunità e intendiamo dimostrare, anche con questo gesto, vicinanza verso la popolazione". Donare sangue è un gesto semplice, dura appena 12 minuti, un tempo brevissimo che consente di regare una migliore qualità di vita ai pazienti talassemici, con patologie oncoematologiche, pazienti programmati per interventi chirurgici di elezione, ossia quelle operazioni che possono essere eventualmente rimandate.

"E ora frazie al supporto dato dai carabinieri è possibile ridurre i tempi di attesa degli interventi programmati", spiega Antonio Crocco, direttore della struttura Immunoematologia e medicina trasfusionale di Prato. Speriamo che a questo straordinario gesto di solidarietà del comando possa spingere un maggiore afflusso di altri cittadini alla donazione di sangue e plasma. Inoltre ricordo che grazie alla donazione di plasma, che è possibile effettuare ogni mese, si può incrementare la produzione di immunoglobuline, albumina e fattori della coagulazione, indispensabili per la cura di specifiche malattie". Donare oltre ad essere uno straordinario gesto di solidarietà ha il vantaggio di tenere sotto controllo il proprio stato di salute grazie a visite mediche ed esami di laboratorio gratuiti previsti ad ogni prelievo di sangue.

Silvia Bini