Prato, in arrivo il primo "dog park" d'Italia: maxi area di oltre 1 km quadrato

A Prato uno studio ispirato agli esempi Usa per realizzare, prima città in Italia, uno spazio di socializzazione per cittadini e amici a 4 zampe

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La città di Prato si candida a essere la prima d’Italia a costruire un vero ‘dog park’ all’americana. Si tratta di una maxi area di sgambatura, che supera abbondantemente i mille metri quadri d’estensione, e che contiene all’interno tensostrutture, giochi per il divertimento ma anche per l’addestramento dei cani, e ancora spazi per la socializzazione dei padroni. Insomma, una sorta di parco per gli amici a quattro zampe, come si possono trovare negli Stati Uniti.

E proprio dall’analisi di quanto accade oltreoceano è partito lo studio dell’università di architettura di Firenze che assieme al Comune di Prato sta cercando un modo per riqualificare le attuali aree di sgambatura presenti in città e per costruirne di nuove secondo un modello innovativo. Non più solo spazi per i cani, ma dei veri luoghi di socializzazione per persone e per i migliori amici dell’uomo. Lo studio, che si è ispirato agli esempi di Houston (Levy Park), New York (East River) e Los Angeles (Playa Vista), è stato presentato ieri in commissione Ambiente, che sta completando la revisione del regolamento per il benessere e la tutela degli animali. Il ‘dog park’ potrebbe essere legato alla realizzazione del nuovo canile, la cui collocazione non è stata ancora decisa dalla giunta Biffoni ma garantita dall’eredità milionaria lasciata dalla 99enne Nida Mazzanti al Comune. Una scelta che consentirebbe di ammortizzare i costi di realizzazione del ‘dog park’ che non si annunciano bassi. "Parliamo di un intervento importante sia a livello economico che in termini di estensione" spiega l’assessore Cristina Sanzò. "Un investimento che però ci permetterebbe di essere i primi in Italia ad andare in questa direzione, diventando un modello per il Paese".

Per quanto riguarda le aree di sgambatura già presenti in città, l’indicazione è di uniformarle secondo il seguente standard: tutte dovranno avere panchine, alberature, illuminazione, abbeveratoi e dovranno essere suddivise per taglia (piccola, media e grande). "Nel giro di un mese porteremo in consiglio comunale le modifiche al regolamento" sottolinea il presidente della commissione Ambiente, Maurizio Calussi. "All’interno ci sarà anche l’indicazione del tempo massimo di permanenza all’interno di un’area di sgambatura, quantificato in 15 minuti. Una volta terminato il tempo si dovrà lasciare spazio agli altri cani". In commissione ha particolarmente colpito un esempio di ‘dog park’ degli Stati Uniti realizzato sul lungofiume, accanto a un’area fitness e a un campo da calcetto. "Un esempio perfetto di quanto potremmo fare a Prato – aggiunge Calussi –. Un’idea rivoluzionaria che semplifica la socializzazione".

La commissione Ambiente nelle prossime sedute si farà promotrice anche della necessità di realizzare un’app per informare pratesi e turisti sull’esatta collocazione di ogni area di sgambatura (la mappatura è già stata completata). Inoltre, chiederà che vengano incrociati i dati fra l’anagrafe canina e le aree di sgambatura di Prato. "In questo modo sapremo quali sono le zone a maggiore densità di cani nell’ambito familiare – conclude Calussi – e potremo anche capire dove c’è carenza di aree di sgambatura. Potendo così intervenire in maniera precisa e puntuale nella creazione di nuovi spazi di socializzazione".

Stefano De Biase