Pestarono connazionale, no al patteggiamento

Il giudice ha ritenuto la pena a 5 anni "non congrua" rispetto alla gravità del fatto. Andranno a processo

Chiedono di patteggiare (in accordo con la Procura) una pena a cinque anni e 5.000 euro di multa ciascuno per tentato omicidio ma il giudice non ci sta e li rinvia a giudizio accogliendo l’opposizione presentata dall’avvocato Tiziano Veltri che assiste la parte civile. Dovranno affrontare il processo dunque i due cinesi, difesi dagli avvocati Melissa Stefanacci e Tommaso Magni, accusati di aver pestato a sangue e ridotto a invalido un loro connazionale all’interno della ditta di cui sono titolari in via dei Fossi, al Macrolotto Uno. L’episodio risale al novembre di un anno fa quando i due cinesi aggredirono e picchiarono a sangue il connazionale. Fu grazie all’intervento di una guardia giurata, che passava per caso, che l’uomo riuscì a salvarsi. Finì in ospedale e poi in un centro di riabilitazione a causa delle gravi ferite riportate. Dopo quel pestaggio l’orientale è rimasto gravemente disabile.

I due cinesi furono arrestati per tentato omicidio. Si difesero sostenendo di aver sorpreso l’uomo all’interno della loro ditta e di averlo scambiato per un ladro. In realtà, secondo quanto emerso dalle indagini, i due avrebbero avuto una violenta lite con il connazionale per motivi di lavoro finita poi nelle botte e nell’aggressione.

La difesa si era accordata con la Procura per un patteggiamento a cinque anni oltre a una multa di 5.000 euro ciascuno. L’avvocato di parte civile ha però fatto opposizione, accolta dal giudice Malerba che ha ritenuto la "pena non congrua" alla gravità del fatto disponendo per i due imputati il processo.